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l'aveva avuto e quanto significasse. Gliel'aveva regalato suo
padre poco prima di partire in guerra, con la promessa che
avrebbe portato con sé il suo amore e che sarebbe tornato
per vivere con lei e il loro figlio. Una promessa che aveva
mantenuto, gli aveva detto sua madre con un sorriso
malinconico.
Cosa non avrebbe dato per poterla rivedere anche solo
una volta!
Strinse l'anello in mano e se lo portò al petto per
custodire per sempre il prezioso ricordo della madre. Luther
d'Bussy aveva portato via l'anello dal suo corpo esanime e
aveva avuto l'audacia di regalarlo a sua figlia. Aveva preso
un simbolo di bontà e onore e lo aveva sporcato con il
tradimento e l'inganno. Certo Raina non aveva
responsabilità in tutto questo, portava quell'anello con la
stessa fierezza con cui lo aveva portato sua madre,
facendone tesoro più per quello che significava che per il
suo reale valore.
Gunnar aveva reagito duramente quando glielo aveva
visto al dito e glielo aveva portato via senza darle
spiegazioni, senza scusarsi. In realtà, non era stato in grado
di pensare a molto quando si era reso conto che lo aveva
finalmente recuperato. Per anni aveva amato quell'anello,
che sua madre aveva fatto fare per suo padre dopo che era
tornato dalla guerra, e al contempo l'aveva maledetto. Era
l'anello che sua madre gli aveva dato subito dopo la morte
di suo padre; lo stesso che Merrick gli aveva riconsegnato
qualche giorno prima.
L'anello che Gunnar non credeva di essere degno di
portare finché non avesse vendicato la morte dei genitori.
Era una vera sfortuna, perché in questo modo Raina
avrebbe perso il padre, che chiaramente adorava. Lo faceva
soffrire il pensiero che anche lei avrebbe potuto provare
tutta l'angoscia che aveva provato lui quando aveva perso la