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La notizia dell'inaspettato ritorno di Raina non avrebbe
potuto raggiungere Nigel in un momento meno appropriato.
Aveva appena strappato dal lavoro nei campi una ragazzina
per giacere con lei in mezzo ai cespugli, quando udì lo
squillo di tromba che annunciava l'avvicinarsi di qualcuno
al castello. Nigel capì subito che non si trattava di nemici e
tornò a sorridere alla ragazza che piangeva sotto di lui.
«Sssh» la zittì premendole un dito contro le labbra. Poi le
strappò le vesti.
Un lampo di desiderio gli attraversò lo sguardo mentre
osservava i suoi seni in erba. Quella era forse la più giovane
tra le ragazze che aveva assaggiato quella settimana.
Trattenne il fiato. Non vedeva l'ora di prenderla.
Qualcuno dietro di lui si schiarì la voce.
«Forse t'interesserà sapere che lady Raina è tornata.»
Nigel si alzò sulle ginocchia e, dimenticando per un attimo
la sua giovane preda, si voltò verso Evard che era in piedi
alle sue spalle e lo guardava con riprovazione. «È arrivata
poco fa» lo informò il cavaliere.
«Sola?»
«Due degli uomini di Rutledge l'hanno scortata oltre la
foresta…»
«Voglio vederli» affermò Nigel mentre si alzava in piedi.
«Se ne sono andati» replicò Evard. «Non disperarti,
perché lady Raina è in ottima forma» aggiunse poi
aspramente.
Nigel gli sorrise compiaciuto e borbottò un grazie a Dio
perché Raina era tornata sana e salva. La ragazza si strinse
al petto il corpetto strappato e, continuando a singhiozzare,