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mi vedesse in compagnia di un farabutto come te.»
«Farabutto?» Sembrava offeso… O forse sorpreso, non
era sicura, ma in quel momento non le importava. «Questo
è un pensiero arrogante per una fanciulla piena di fango
come te» replicò lui, e l'espressione sul suo viso era
canzonatoria tanto quanto il tono della sua voce. «Credo
che tuo padre sia solo molto ansioso di spingerti tra le
braccia di un cavaliere, farabutto o meno che sia.»
Stava per dirgli che si trovava davanti a lady Raina, figlia
del barone Luther d'Bussy di Norworth, e che suo padre
l'avrebbe presto fatto frustare per la sua insolenza e di certo
non gli avrebbe dato sua figlia in sposa. Ma aveva detto la
verità dicendo che suo padre le aveva insegnato molto e
aveva dovuto sopportare infinite prediche sui pericoli che
derivavano dal suo titolo nobiliare, sui pericoli che
comportava essere la figlia di un ricco barone in quei tempi
difficili.
Questo cavaliere sfrontato pensava che lei non avesse
buonsenso; bene, gli avrebbe dimostrato subito che si
sbagliava. Gli avrebbe fatto credere di essere solo una
contadina; sempre meglio che consegnarsi nelle mani di un
potenziale sequestratore. «Allora, vuoi farmi credere di
essere un principe in mezzo a tutti questi lupi solo perché sei
venuto in soccorso di un'umile fanciulla?»
Lui la guardò in modo beffardo. «Effettivamente non
sono un principe, ma credi forse che un lupo salverebbe un
agnello solo per liberarlo?» Sorrise dolcemente rivelando
una fila dì denti bianchi e per un attimo Raina si domandò
se non stesse per essere divorata proprio lì. Le batteva il
cuore e sentiva le ginocchia molli quando lui le si avvicinò e
le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Si sentì
svenire, e forse sarebbe caduta se non si fosse poggiata alla
sua cavalla, che stava brucando l'erba proprio dietro di lei.
«Non essere così afflitta» disse il cavaliere facendole