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nascondiglio tra i cespugli, finché non si ritrovò accanto a
Rutledge e afferrò la manica insanguinata della sua veste.
Lui si fermò e le lanciò uno sguardo privo di emozioni. «Ti
prego!» gridò Raina, cercando un po' di pietà in quegli occhi
impenetrabili. «Ti prego… non ucciderlo.»
Rutledge sostenne lo sguardo di Raina per un lungo
momento, sondando i suoi occhi. Le accarezzò il viso. «Che
prezzo ha questa cieca devozione?» le sussurrò in modo che
solo lei potesse sentirlo.
Raina indietreggiò, scioccata dall'intimità e dal pericolo
che si nascondeva dietro quel contatto. Lui le sorrise in
modo distratto e poi la superò per andare ad affrontare
Nigel, lasciandola lì a tremare come una foglia. Raina gli
dava le spalle e non osava voltarsi per paura di vedere ciò
che stava per succedere.
Sentì la voce di Rutledge esplodere alle sue spalle. «Vieni
fuori, codardo, e affrontami da uomo.»
«Sono ferito» gli rispose Nigel.
«Stupidaggini! Cos'è, tutti gli uomini di Norworth sono
nati senza spina dorsale?» Rutledge si prese gioco di lui. «Se
avessi voluto ucciderti, lo avrei già fatto. Vieni fuori, fatti
vedere. Ti lascerò andare per farti recapitare un messaggio
al barone.»
«Quale messaggio?» gli domandò Nigel diffidente, e un
fruscio di foglie lasciò intuire che stava uscendo dal suo
nascondiglio.
«Digli che lady Raina mi ha offerto la propria vita in
cambio del suo onore.»
Raina restò senza parole. Che farabutto! «Non è quello
che ho detto!» gridò, poi si voltò, incontrando così
l'espressione incredula di Nigel.
Rutledge la guardò e le disse: «Vuoi tirarti indietro,
milady?»
Maledetto, la stava mettendo alla prova. Stava mettendo