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«Buona fortuna, ragazzo» mormorò il barone, mentre
Nigel si allontanava a passi veloci.
Forse in passato, ragionava il barone mentre lo guardava,
non gli aveva dato abbastanza fiducia. La sua
preoccupazione per Raina era sincera, di questo il barone
era certo. In realtà, la devozione che Nigel provava nei
confronti di Raina era sempre stata evidente, fin da quando
erano bambini. Nonostante questo disturbasse il barone,
perché gli lasciava presagire dove questa devozione sarebbe
potuta arrivare, e ne avesse parlato a Nigel, doveva
ammettere che il ragazzo aveva prestato fede alla promessa
di mantenere una certa distanza da sua figlia. Ora il barone
poteva solo pregare che i sentimenti di Nigel lo portassero a
ritrovare presto Raina, prima che Rutledge potesse farle del
male.
Il barone prese un boccale di vino abbandonato su un
tavolo e tornò alla sua solitudine. Aveva sempre dato tutto
per scontato e non aveva mai pensato che avrebbe potuto
perdere anche solo una piccola parte di quello che aveva
conquistato. In piedi davanti alla finestra della sua stanza,
guardò le rovine del villaggio di Norworth. Scie di fumo
nero salivano dai tetti di paglia di molte abitazioni e polli
liberi razzolavano per le strade. Mucche e pecore giacevano
morte nei campi, mentre gli animali sopravvissuti si
aggiravano confusi per il villaggio.
Distrattamente il barone si portò il boccale di vino alle
labbra. Esitò e nel vino, che gli diede alla testa, annusò una
vita intera di rabbia e vacuità. Aveva sprecato gran parte
della sua giovinezza a bere, e adesso aveva davvero il
coraggio di ricominciare?
Il dolore di tutto ciò a cui aveva rinunciato riaffiorò
all'improvviso, così vivido da fargli quasi cadere di mano il
boccale. Ma la promessa dell'ubriachezza lo convinse a
dimenticare il passato e sollevò il boccale per bere senza