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«Ho sentito dire che c'è solo una cosa che fermerà quei
bastardi» disse Nigel in tono calmo.
«Sì,» s'intromise uno dei cavalieri ridendo «metà della
nostra campagna.»
Nigel scosse la testa con l'aria di chi la sa lunga. «No,
ragazzi» disse. «Loro vogliono il barone.» Prese una lunga
sorsata di birra e osservò la reazione degli altri uomini.
«Il barone?»
«Cosa vuoi dire, Nigel?»
Nigel si avvicinò e loro si accalcarono per sentire quello
che aveva da dire. «Prima di ogni attacco, è arrivato un
messaggio in cui si diceva che se il barone avesse accettato
di incontrare sul campo il capo di questi ladri, l'attacco non
avrebbe avuto luogo.» Fece una pausa, valutando la
reazione del gruppo. Poi aggiunse con solennità: «Se è il
barone che vogliono, forse dovremmo accontentarli.»
Un cavaliere, più o meno della stessa età di Nigel,
scoppiò a ridere. «Oh, sì! Gran bel piano! Perché non dare il
barone d'Bussy in pasto ai lupi?»
Gli uomini si voltarono a guardare Nigel come
aspettando qualcosa. Di tutta risposta lui restò in silenzio e
si rimise comodo sulla sedia, lo sguardo vuoto e freddo.
«Cristo santo!» sibilò incredulo il cavaliere seduto
accanto a lui. «C'è solo un uomo qui che ha perso la testa, e
non credo si tratti del barone.»
Prima che Nigel rompesse la tensione con un sorriso
allegro e facesse cenno a uno dei paggi di portargli dell'altra
birra, gli altri si scambiarono uno sguardo carico di disagio
davanti alla piega eversiva che aveva preso la
conversazione. «Accidenti come sei sospettoso stasera,
Evard.» Diede una pacca sulla spalla al cavaliere più
anziano. «La pessima considerazione che nutri verso la mia
lealtà mi ferisce, vecchio mio.»
L'espressione di Evard si addolcì, e rise alla battuta di