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male. Ma Nigel continuava a guardarla in modo così strano,
con una tale bramosia, che Raina fu costretta a inghiottire il
disgusto che provava. «No.» Si scostò da lui con la pelle
d'oca. «Non voglio ascoltarti.»
«Capisco che dev'essere uno shock per te, ma spero che
con il tempo imparerai ad amarmi… come una moglie.»
Raina era senza fiato, inorridita. «Non puoi dire sul
serio» gridò; panico puro le torceva le viscere. Poi sentì
dietro di sé la sponda del letto. «Nigel, non possiamo
sposarci. La Chiesa non lo permetterebbe mai. Santo Dio,
siamo fratelli!»
Nigel alzò le spalle e le si avvicinò. «Sì, ma le uniche due
persone a conoscere la verità sono in questa stanza. Io non
ho motivi di rendere pubblica questa storia…»
«Ma io sì!» Raina sgattaiolò via dal bordo del letto
cercando di non dare mai le spalle a Nigel, ma lui
continuava a starle addosso.
«Ma non lo farai.»
«Non puoi obbligarmi a sposarti, Nigel. Non accetterò
mai!»
«Oh, credo proprio che lo farai invece» replicò con un
ghigno compiaciuto. «Ci ritroveremo al cospetto di un prete
proprio domattina…»
«No!»
«…E prometterai di amarmi, onorarmi e obbedirmi finché
morte non ci separi… Altrimenti, come regalo di nozze, ti farò
recapitare la testa del tuo amante.»
Raina si sentì gelare il sangue nelle vene. Gunnar. «Sai
dove si trova? Oddio, Nigel! Cosa gli hai fatto?» Gli si
lanciò addosso aggrappandosi alle maniche della sua veste.
«Ti prego, dimmelo. Ti prego…»
«Ah, tesoro mio, le cose stanno così.» Le rivolse un
ghigno compiaciuto. «So dove si trova e per quanto riguarda
quello che ne sarà di lui… be', questo è ancora da vedere.»