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mantenere.»
La risata di Raina fu per Gunnar una carezza che lo
lasciò lì a tremare dalla voglia di prenderla tra le braccia e
chiederle di dirgli cos'avrebbe dovuto fare; voleva che gli
strappasse quella promessa che lui aveva così tanta voglia di
farle.
Raina guardò nella sua direzione e la sua risata si
trasformò in un sorriso innocente e pieno di calore e in quel
momento Gunnar capì che Raina non gli avrebbe mai
chiesto di rompere il suo giuramento anche a costo di
soffrire.
Era sicura che avrebbe preso la decisione giusta.
Quella consapevolezza lo colpì allo stomaco come un
pugno. Distolse lo sguardo incapace di sopportare il
pensiero di poterla deludere. Di far sì che Raina lo odiasse.
E nello spazio di soli quattro giorni.
«Pensaci, ragazzo» lo ammonì Merrick. Poi si voltò e
uscì dal salone.
Mentre Wesley faceva volteggiare Raina, Gunnar ne
approfittò per lasciare la festa senza essere notato. Doveva
uscire da quelle mura opprimenti, lasciarsi tutto alle spalle.
Lasciarsi alle spalle Raina.
Dimenticare sé stesso.
Corse giù per le scale fino alla corte interna. La pioggia
battente non riusciva a smorzare le parole di Merrick, che
continuavano a riecheggiargli in testa mentre montava in
sella al suo cavallo.
A volte, sono le promesse che non facciamo le più importanti da
mantenere.
Maledizione! Perché aveva permesso al suo cuore di
provare qualcosa per quella donna? Non era uno sbarbatello
alle prime armi che non sapeva resistere alla passione del
primo amore. E Dio gli era testimone, quello che provava
per Raina era qualcosa di molto più profondo della