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invece come trascorrerebbero le nostre nottate.»
«Mmm…» Raina rifletté e senza sforzo riuscì a
immaginare di trascorrere un'infinità di notti abbracciata a
Gunnar. «Le notti sarebbero meravigliose, piene di magia.
Faresti l'amore con me e mi ruberesti anima e cuore con
quelle tue maliziose torture e io passerei la vita a scoprire
nuovi modi di darti piacere ogni notte… qualcosa che ti
faccia impazzire di desiderio per me tanto da non farti
allontanare nemmeno un attimo.»
Gunnar le prese le mani e se le portò alle labbra,
baciandole. «Con nottate così piene di passione, c'è spazio
anche per dei bambini in questo sogno?»
«Oh, sì» sussurrò impavida Raina. «Figli forti e belli che
crescerebbero per diventare degli uomini meravigliosi come
il loro padre.»
Gunnar grugnì in risposta. «Mi piacerebbe avere una
bambina impertinente come te, con il tuo stesso naso e un
sorriso capace di farmi fare qualunque cosa.» Gunnar
corrugò la fronte all'improvviso e guardò Raina. «No,
meglio che prenda il carattere scorbutico di suo padre
altrimenti dovrei passare tutta la vecchiaia a cacciare orde di
corteggiatori.»
Raina rise immaginando Gunnar spaventare a morte
frotte di spasimanti. «Non avrebbe occhi che per suo padre,»
sussurrò Raina «almeno per diversi anni a venire.» Gli
accarezzò la fronte e poi tuffò le dita tra i suoi capelli. «Ma
un giorno incontrerà un uomo che le ruberà il cuore e allora
vorrà trascorrere tra le sue braccia ogni attimo della sua
vita.»
Gunnar ci pensò su un attimo e poi le chiese: «E se suo
padre non approvasse nessuno?»
«Allora le si spezzerebbe il cuore, perché un amore così
forte e puro non chiede permesso, sa solo di dover esistere.»
Nel silenzio che seguì Raina trattenne il fiato, perché