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umidi, perché probabilmente si era appena fatto un bagno, e
indossava una delle tuniche che Raina aveva lavato quella
mattina. Sperava solo che stesse indossando delle mutande
pulite, perché tutto il suo guardaroba, per quanto limitato
fosse, era stato completamente ricoperto di ortiche. Raina
sorrise al pensiero e andò verso di lui per servirgli il pranzo.
«Stavo iniziando a chiedermi se sarei mai stato servito»
l'apostrofò. Poi spostò lo sguardo sull'ammasso di cibo
ammaccato sul vassoio e aggrottò la fronte. «Cos'è? Hai
assaggiato la mia cena prima di servirla?»
La sgualdrina prosperosa che gli sedeva in grembo
ridacchiò e gli sussurrò qualcosa prima che Raina potesse
inventarsi una scusa plausibile.
«Odette, qui, dice che dovresti ingrassare un po'» le disse
con un ghigno.
Raina si sentì esplodere di rabbia. «E io dico che Odette
ha un pessimo gusto in fatto di uomini.»
«Oh!» gracchiò quella. «Non ho intenzione di farmi
insultare da lei!»
Rutledge rise e fissò Rania. «Credo che stesse insultando
me.» Odette fu scaricata senza tanti complimenti.
Raina la guardò scendere impettita dalla pedana e
avvinghiarsi in fretta a un altro. «La tua sgualdrina sembra
essere di natura volubile, milord.»
«E se non la conoscessi meglio, direi che la mia
prigioniera sembra un po' gelosa» replicò lui.
«Per niente» ribatté lei lasciando cadere all'improvviso il
vassoio. Poi girò sui tacchi per andarsene.
Sentì Rutledge schiarirsi la gola alle sue spalle. «Dove
credi di andare? Non ti ho dato il permesso di andartene.»
Raina si voltò a guardarlo con aria feroce e fece un gesto
in direzione del salone. «Sono sicura che anche gli altri
vorranno mangiare. Agnes mi ha detto di tornare subito da
lei dopo averti servito, perché potessi aiutarla con gli altri