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abbatteva su Gunnar, i grugniti di entrambi per lo sforzo…
poi Raina udì solo la risata malefica di Nigel.
«Ma che peccato» esordì Nigel con tono canzonatorio. «Il
tuo piccolo pugnale si è rotto e adesso non possiamo più
divertirci.»
In quell'istante Raina riuscì a prendere in mano la torcia
e si voltò per vedere Nigel che puntava la spada contro il
petto di Gunnar. Il pugnale che gli aveva dato si era
spezzato in due e giaceva ai suoi piedi.
«Cosa vorresti che ti tagliassi prima, Rutledge, il cuore o
le palle…» Ma non fece in tempo a finire la frase. Facendo
appello a tutto il suo coraggio, Raina lo colpì in testa con la
torcia. Nigel incespicò, stordito dal colpo. Si voltò per
guardare Raina con occhi carichi di furia assassina. «Non
avresti dovuto farlo» sibilò.
Raina gridò e sollevò ancora la torcia sopra di lei per
colpirlo di nuovo. Nel tentativo di difendersi, Nigel
inciampò e perse l'equilibrio, finendo quasi addosso a
Gunnar.
«Cagna!» gridò e fece per tornare verso di lei. L'avrebbe
uccisa…
In un attimo, Gunnar gli passò una delle catene attorno
al collo e tirò a sé violentemente, spezzandoglielo. Nigel si
accasciò a terra senza vita.
«Gunnar!» Raina buttò la torcia a terra e corse ad
abbracciarlo. Gli baciò il viso, le mani, le labbra,
stringendolo forte a sé, felice di averlo tra le sue braccia.
«Grazie a Dio,» mormorò «grazie a Dio è finita!»
Gunnar si appoggiò a lei e solo allora Raina si rese conto
di quanto fosse debole. «Ecco, lascia che ti liberi da queste
catene» disse e si piegò per recuperare un mazzo di chiavi
che erano appese al balteo di Nigel, senza però lasciargli il
braccio neppure per un secondo.
Dopo aver liberato Gunnar, lo aiutò a risalire le scale