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«Pare che tu abbia superato le tue inibizioni» le disse
rivolgendole un sorriso malizioso. «Ora tocca a me
torturarti.»
Quale dolce tortura!
Gunnar baciò ogni centimetro del suo corpo, facendo
divampare l'incendio che la divorava. L'aveva sedotta con le
labbra, la lingua e le mani; le sue carezze riuscivano a
strapparle gemiti di piacere e Raina gli si abbandonò
completamente. Gunnar le diede piacere in modi che Raina
non aveva nemmeno osato immaginare, esplorando la sua
femminilità con le dita e persino con la lingua, lasciandola
senza fiato e piena di desiderio. Gunnar l'aveva inebriata,
eccitando i suoi sensi con la promessa di qualcos'altro…
qualcosa di ancora più sorprendente. Nell'attesa sentiva il
cuore batterle più in fretta.
Gunnar si spostò sopra di lei. Fece scivolare le mani sotto
la sua schiena obbligandola a inarcarsi mentre le baciava il
ventre, i seni, il collo e la bocca. Travolta da tutto quel
piacere, Raina ne voleva ancora. Gli passò le dita tra i
capelli tirandolo a sé avidamente. Gunnar fece scivolare la
mano sul suo pube, toccandola sapientemente con un
delizioso movimento circolare proprio nel punto in cui
smaniava di essere toccata. Raina si muoveva contro la sua
mano seguendone il ritmo che si andava intensificando.
Gunnar la baciò con la stessa passione con cui le stava
dando piacere.
L'intensità di quel primo tremore spinse Raina a
spalancare gli occhi. Ondate di calore le riempirono il
ventre per poi propagarsi in centinaia di piccole gocce su
tutto il corpo. Chiuse gli occhi, assaporando quel piacere.
Mentre Gunnar continuava ad accarezzarla, si sentì
pervadere da una luce intensa. Si chiese se anche il suo
corpo stesse brillando così come sentiva di brillare
internamente. Sperava che fosse così perché voleva che