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«Cosa mi hai fatto?» Gunnar emise un gemito quando
Raina gli passò le dita tra i capelli e poi lungo la schiena,
spingendo il suo bacino contro quello di lui.
Sentirlo così pieno di desiderio diede a Raina il coraggio
di esplorare il suo corpo. Fece scivolare le dita sulla sua
pelle e ne sentì la morbidezza. Gunnar gemette quando
Raina accarezzò la peluria del suo pube e passò poi il dorso
della mano su tutto il calore della sua erezione.
Percepiva tutta la sua trepidazione e mentre lui
ansimava, gli sorrise e afferrò il suo sesso. Lo accarezzava
rendendo la sua erezione ancora più forte, come acciaio
vellutato. Poi prese ad accarezzarlo con maggior vigore,
adattando i suoi movimenti alle risposte del corpo di lui. Un
gemito rauco si levò dal petto di Gunnar: «Dio, mi farai
perdere il controllo.»
«Bene» replicò lei facendo le fusa. «Mi sembra giusto,
dato che anche a te piace farmi perdere il controllo.»
Gunnar si sollevò sui gomiti e la guardò negli occhi. «Mi
piace perdere il controllo.»
Gunnar spense la risata di Raina con un bacio. Lei
allungò una mano per slacciargli le brache e gliele fece
scendere lungo i fianchi. Afferrò di nuovo il suo sesso,
delizioso in tutta la sua vellutata potenza. Ne sfiorò la punta
bagnata, disegnando un cerchio umido sulla corona della
sua virilità. Il suo respiro si era fatto irregolare mentre Raina
continuava a stimolarlo, gioendo dei gemiti e dei sospiri che
gli strappava.
Accarezzò il suo sesso per tutta la sua lunghezza, prima
timidamente, poi in modo sempre più audace quando lui
prese a muovere i fianchi seguendo i movimenti di lei.
Il sesso di Gunnar divenne ancora più grande tra le sue
mani. Riempiva completamente il suo palmo, tanto che
Raina non riusciva più a cingerlo con le dita. Poté
meravigliarsene solo per un attimo, perché lui le fermò la