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trangugiò tutto il vino. «Stai attenta, milady, o potresti
essere costretta a lasciare questa festa proprio per fare il
paragone di cui parli…»
Raina stava quasi per sfidarlo quando il rumore di una
musica improvvisata richiamò la sua attenzione. Odette era
salita su un tavolo e mentre ballava al ritmo del battito delle
mani e delle coppe sui tavoli, si era alzata le gonne
scoprendo le caviglie robuste. Wesley, Cedric e altri due
uomini spostarono in fretta tutti gli altri tavoli agli angoli
del salone creando uno spazio per ballare. Rupert, il paggio,
saltò sul tavolo e si mise a ballare con Odette prendendola
per mano. Un altro dei presenti prese Dorcas per un braccio
e la portò a ballare al centro del salone.
Raina si ritrovò a battere mani e piedi a ritmo di
quell'allegria contagiosa. Sapeva che Gunnar la stava
guardando ma la cosa non la imbarazzava. A Norworth
non era mai accaduto niente di simile. I banchetti erano
momenti soffocanti, anche quando i cantastorie venivano
da lontano per intrattenere gli ospiti. Suo padre non amava
affatto i festeggiamenti e le danze tranne quando doveva
intrattenersi con altri nobili o politici. Ma Raina non voleva
pensarci in quel momento. Quella notte, e per le tre notti
che le restavano da passare con Gunnar, avrebbe pensato
solo a divertirsi.
Perciò, quando un attimo dopo Cedric si presentò al loro
tavolo chiedendole di ballare, Raina accettò l'invito e lo
seguì al centro del salone.
Gunnar guardava Raina ballare felice tra le braccia di
Cedric; i capelli sciolti le ricadevano sulle spalle come un
velo di velluto. Il suo vestito era ormai ridotto a uno
straccio, il verde chiaro della stoffa si confondeva con le
macchie che lo ricoprivano. Agli occhi di chiunque altro la
stesse guardando in quel momento, Raina poteva anche
sembrare una povera orfanella senza scarpe, con i piedi