Scaricare - Condividere un file PDF

attaglia. Raina lo ammirava a bocca aperta e riuscì a
pensare a una sola parola per descrivere tutto quel fascino
mascolino.
Magnifico.
Fu percorsa da uno strano brivido che le fece battere i
denti. L'acqua non era più fredda, piuttosto era diventata
calda, viva, e Raina sapeva che tutte quelle sensazioni
avevano a che fare con la vista di Rutledge. «Non
avvicinarti!» gli gridò inutilmente, perché sapeva che
l'avrebbe fatto comunque.
Quando l'acqua gli arrivò alla vita, si slacciò le mutande
e si piegò per togliersele. Le tirò fuori e le appallottolò per
poi buttarsele dietro le spalle. Il fatto che fosse
completamente nudo fece rabbrividire Raina.
Buon Dio, in che situazione era andata a cacciarsi?
«Resta dove sei!» Ma Rutledge ignorò l'ordine di Raina e
iniziò a nuotare lentamente verso di lei.
In silenzio, di soppiatto, le si fece più vicino.
Raina indietreggiava ma lui continuava ad avvicinarsi.
Appena prima di sparire sotto la superficie increspata del
lago, le rivolse un sorriso malizioso. Oddio, stava andando
a prenderla! Raina gridò, poi prese a nuotare per
allontanarsi da lui muovendosi freneticamente per
contrastare il peso del suo vestito.
Un attimo dopo si sentì afferrare una caviglia dalla mano
calda di Rutledge, che la tirò verso di sé. Lei si dimenò nel
tentativo di liberarsi, ma era tutto inutile. Anzi, a giudicare
dall'espressione che Rutledge aveva dipinta sul viso, si stava
divertendo molto. «Lasciami andare!» farfugliò lei, con il
viso immerso nell'acqua.
Lui obbedì, ma l'afferrò subito per la vita e la riportò a sé.
La guardò negli occhi mentre le loro gambe si intrecciavano
sott'acqua. Raina lo guardò. Si sentiva il cuore in gola,
scioccata dal contatto delle loro gambe. Per un lungo,