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Guida 2003-2004. Corsi di laurea 171 L’insegnamento di Filosofia della Comunicazione fa parte del corso di Laurea triennale in Filosofia ed è previsto, sia all’interno del percorso «Filosofia e storia del pensiero» sia di quello «Filosofia e Scienze dell’uomo», per gli studenti iscritti al secondo o al terzo anno. I Modulo La comunicazione umana come relazione fática e interpretativa. Il corso si prefigge, anche sulla base di alcuni elementi di semiotica, di investigare filosoficamente il fenomeno della comunicazione umana – verbale, ma non solo – quale evento che coinvolge le concrete esistenze dei parlanti, intesi come interpreti di un mondo condiviso. (Nei termini di Malinowski e Jakobson la «funzione fática» caratterizza tutte quelle frasi che dicono pressoché nulla – “mi senti?”, “come stai?”–, ma che gli esseri umani si scambiano costantemente al fine di tener vivo il loro reciproco legame comunicativo). Bibliografia Gli appunti delle lezioni; da R. JAKOBSON, Saggi di linguistica generale [1963], Cura e traduzione di L. Heilmann, Feltrinelli, Milano 2002: «Linguistica e poetica», pp. 181-218; da U. ECO, Semiotica e filosofia del linguaggio, Einaudi, Torino 1984: Introduzione, pp. IX- XVII; 1. «Segno e inferenza», pp. 3-54; 2. «Dizionario versus enciclopedia», pp. 55-140; da C. S. PEIRCE, Opere, a cura di M. A. Bonfantini, Bompiani, Milano 2003: «Pensierosegno-uomo» (titolo originale: «Some Consequences of Four Incapacities», 1868), pp. 75-109; «L’interpretante logico finale» (titolo originale: «A Survey of Pragmaticism», 1907), pp. 251-277; da H. G. GADAMER, Verità e metodo 2, traduzione e cura di R. Dottori, Bompiani, Milano 1996: «Uomo e linguaggio» [1966], pp. 115-123; «L’incapacità del comunicare» [1972], pp. 175-183; G. L. PALTRINIERI, «La comunicazione umana come relazione fática e interpretativa», in AA. VV., La comunicazione. Nella filosofia, nelle arti, nella vita quotidiana. «Ciò che si dice e ciò che non si lascia dire», a cura di M. Ruggenini, Donzelli editore, Roma 2003 Solo per gli studenti del vecchio ordinamento: da H. G. GADAMER, Verità e metodo 2, Bompiani, Milano 1996: «L’universalità del problema ermeneutico» [1966], pp. 211- 223; da P. RICOEUR, Filosofia e linguaggio, a cura di D. Jervolino, Guerini e Associati, Milano 1994: «Discorso e comunicazione», pp. 111-142 Solo per gli studenti non frequentanti: G. P. PRONI, Introduzione a Peirce, Bompiani, Milano 1990 II Modulo La comunicabilità universale. Analogia e «senso linguistico» Il corso insegue i seguenti obiettivi: Esaminare il «senso linguistico» di Kant, nella Critica del Giudizio, e la sua idea di comunicabilità universale; Mettere in luce, per contiguità e per contrasto con Kant, le indicazioni di W. Von Humboldt intorno al carattere analogico e formativo del linguaggio; Scandagliare la questione della provenienza sensibile e metaforica della lingua metafisica dei filosofi (Derrida). Bibliografia Gli appunti delle lezioni; da I. KANT, Critica della facoltà di giudizio, a cura di E. GARRONI e H. HOHENEGGER, Einaudi, Torino 1999: Passi scelti (indicati durante il corso); da W. VON HUMBOLDT, La diversità delle lingue, Traduzione e introduzione a cura di D. DI CESARE, Laterza, Roma-Bari 2000: Passi scelti (indicati durante il corso); J. DERRIDA,
172 <strong>Università</strong> <strong>Ca</strong>’ Foscari Venezia - Lettere e filosofia La mitologia bianca [1971], in ID., Margini della filosofia, Einaudi, Torino 1997, pp. 273- 349; G. L. PALTRINIERI, «La comunicabilità universale. Kant e l’interpretazione di Hannah Arendt», in Giornale di Metafisica, XXV, 2003 Solo per gli studenti del vecchio ordinamento: da R. JAKOBSON, Saggi di linguistica generale [1963], Cura e traduzione di L. HEILMANN, Feltrinelli, Milano 2002: «Due aspetti del linguaggio e due tipi di afasia», pp. 22-45 Solo per gli studenti non frequentanti: da J. HABERMAS, Etica del discorso [1983], a cura di E. AGAZZI, Laterza, Roma-Bari 1985: primi tre capitoli, pp. 1-121 Propedeuticità. Non vi è una propedeuticità stretta tra I e II modulo e dunque quest’ultimo può essere seguito anche a prescindere dal primo. Modalità d’esame. Gli esami consistono per lo più in un colloquio orale finale. Modalità di frequenza. Sebbene non sia formalmente obbligatoria, la frequenza è caldamente consigliata. Nota Bene. Gli studenti non frequentanti sono comunque tenuti a contattare il docente prima di accingersi a preparare l’esame. Docente Daniele Goldoni Dipartimento di Filosofia e teoria delle scienze e-mail: goldoni@unive.it I semestre Per il curriculum del docente Daniele Goldoni v. sopra Estetica. Filosofia della cultura Dopo la “fine dell’arte” il futuro è (stato) la filosofia (secondo Hegel) o la “poesia” (secondo Hölderlin e Heidegger)? La questione può diventare produttiva se si rimette in discussione un pensiero filosofico e teorico rivelatosi incapace di pensare la relazione linguaggio-natura. Linguaggio, natura, poesia Si vedrà come la diagnosi hegeliana sulla fine dell’arte dipende anche (non solo!) dal modo in cui Hegel pensa la natura, il linguaggio, il concetto. Una alternativa, da Rousseau a Hölderlin, è stata una via naturale e “musicale” al linguaggio. Durante il corso si leggeranno testi di Hegel, Rousseau, Hölderlin e analisi di Hölderlin da parte di Heidegger e di Jakobson. In tal modo si porterà la relazione poesia-linguaggio-natura nell’ambito della discussione teorica del secondo novecento, fra strutturalismo e ermeneutica, fino a incontrare ricezioni teoriche e poetiche contemporanee - soprattutto in area francese - del tema “abitare poeticamente”. Modifiche al programma potranno avvenire durante il corso. Bibliografia Attenzione: per tutti i testi - eccetto Hölderlin - indicati in bibliografia lo studente potrà ricorrere a edizioni in lingua originale o a una qualsiasi traduzione italiana: indico l’edizione solo per comodità dello studente. Per Hölderlin invece indico le traduzioni preferibili, e meglio se vi è il testo a fronte. Edizioni critiche: Beissner, Sattler, Knaupp. G. W. F. HEGEL: Passi dall’Estetica (sistema delle singole arti, tr. Einaudi) e dall’Enciclopedia (paragrafi sul linguaggio, tr. Laterza); J-J. ROUSSEAU: 12 libro delle Confessioni (tr.
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