Insegnamenti - Università Ca
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Guida 2003-2004. Corsi di laurea 177<br />
Come approssimarsi alla pace fra popoli e stati e all’unificazione politica del mondo? I<br />
recenti sconvolgimenti dell’ordine internazionale e le sfide della globalizzazione ripropongono<br />
questa domanda nella quale ne va del nostro futuro. Un’interdipendenza basata<br />
sull’economia e la tecnica non può condurre lontano: lascia aperta la strada agli scontri fra<br />
interessi divergenti e all’uso della forza militare. Occorre operare per il superamento della<br />
sovranità ‘assoluta’ dello stato che non intende riconoscere quello che lo supera, per<br />
l’istituzione di poteri pubblici sovranazionali e il prevalere della forza del diritto contro il<br />
diritto della forza. Il pensiero politico ha posto con chiarezza queste tematiche e dato voce<br />
alla prospettiva ‘cosmopolitica’: due grandi classici saranno esaminati nel modulo.<br />
Bibliografia<br />
Testi: I. KANT, Per la pace perpetua, Feltrinelli, 2002; J. MARITAIN, L’uomo e lo Stato, Marietti<br />
2003<br />
II Modulo<br />
La questione della guerra<br />
La schiavitù, un istituto ammesso per millenni, è stata superata, non così la guerra, che<br />
sembra una fatalità inestirpabile dalla storia umana. Quali ne sono le cause? Alcuni pensatori<br />
vedono la politica come denotata dallo scontro fra amico-nemico: la guerra sarebbe<br />
eterna, insuperabile, connaturale alla convivenza umana. Un’altra scuola ritiene che la<br />
guerra non sia una fatalità o un destino: essa è volontaria, sono gli uomini a farla. Essi ne<br />
sono i responsabili, anche quando dicono di non volerla. La guerra può essere superata<br />
mediante limitazione dello jus ad bellum, il ripensamento della dottrina della guerra giusta,<br />
l’edificazione di poteri sovranazionali di arbitraggio. Nel modulo verranno approfondite<br />
criticamente le suddette posizioni mediante lo studio di due autori rappresentativi.<br />
Bibliografia<br />
C. SCHMITT, Il nomos della terra, Adelphi, Milano, 1991; Le categorie del politico, Il Mulino,<br />
Bologna, 1972 (entrambi solo in parte); L. STURZO, La comunità internazionale e il diritto<br />
di guerra, Laterza, Bari, 1992<br />
Per ciascuno dei due moduli lo studente dovrà acquisire conoscenza A) della storia della<br />
filosofia politica; e B) di un classico. La scelta andrà effettuata fra i seguenti due elenchi<br />
di testi consigliati:<br />
A) Storia/introduzione alla filosofia politica:<br />
J. J. CHEVALLIER, Le grandi opere del pensiero politico, Il Mulino, Bologna, 1998 (due parti a<br />
scelta dello studente fra le quattro di cui è composto il volume); STRAUSS-CROPSEY,<br />
Storia del pensiero politico, Il Melangolo, Genova, 1990<br />
Due autori antichi e due moderni a scelta fra i seguenti. Antichi: Platone, Aristotele,<br />
Cicerone, Agostino, Tommaso, Marsilio; Moderni: Machiavelli, Hobbes, Locke, Rousseau,<br />
Kant<br />
B) Lettura di un classico:<br />
Platone, Leggi, i libri III, IV, V, VI; Aristotele, Politica, i primi tre libri; HEGEL, Filosofia<br />
del diritto, la Parte III (eticità); TOCQUEVILLE, La democrazia in America, il libro III (parti<br />
I, II, III); MARITAIN, L’uomo e lo Stato, i capp. I, III, IV, V<br />
Nota bene: Il programma per gli studenti che permangono nell’ordinamento quadriennale<br />
risulta dalla somma dei due moduli. La parte concernente la storia del pensiero politico<br />
e la lettura di un classico va concordata col docente.