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Registro missive n. 5 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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et non <strong>di</strong>cimo altro si non che siamo contenti che Thomasino Forlano recoglia le biave,<br />

feno et ogni altro fructo della <strong>di</strong>cta possessione et che tegna ogni cosa in mano soe sotto<br />

bona custo<strong>di</strong>a in nome della Camera nostra. Et volimo che de ogni cosa ne tegni bono<br />

cunto, al quale Thomasino noy scrivimo la ligata lettera, siché voglila mandare presto. Et<br />

de tutto quello haveray facto, vogli advisarne per toa lettera.<br />

Cremone, ultimo iulii 1451.<br />

Cichus.<br />

302<br />

IL REFERENDARIO BARTOLOMEO TROVAMALA INFORMA IL DUCA DI AVERE INVIATO IN SUA VECE,<br />

PERCHÉ NON ANCORA IN BUONA SALUTE, GIOVANI PRIOLO, UFFICIALE DELLE BOLLETTE DI<br />

PIACENZA, A PRENDERE POSSESSO DEL FONDO DELLA BONISSIMA TENUTO DE FACTO DAL CONTE<br />

MANFREDO LANDI. POSSEDIMENTO TENUTO IN AFFITTO DA TOMMASINO FURLANO CHE PAGA AL<br />

CONTE MANFREDO 220 LIRE ALL’ANNO. FA POI PRESENTE QUANTO SI RICAVA DALLA BONISSIMA<br />

MA OSSERVA CHE I PRODOTTI DI DETTA POSSESSIONE SONO RACCOLTI IN UNA SOLA “STANCIA”,<br />

TENUTA DATOMMASINO, CHE SAREBBE BENE LA LASCIASSE E SE NE ANDASSE CON I SUOI “AL<br />

SUO DEPUTATO ET ORDINATO LOGIAMENTO.”<br />

1451 luglio 30, Piacenza.<br />

69v Illustrissime princeps et excellentissime domine, domine mi singularissime, non<br />

essendomi per la mia infirmità, della cui non sono anchora bene restaurato et libero,<br />

possuto andare a tore, in nome della Camera vostra, la tenuta et corporale possessione<br />

della Bonissima, la quale specta et pertene de ragione ad essa Camera et la cui el conte<br />

Manfredo da Lando occupava de facto, et etiam ad exequire tutto quello et quanto me<br />

commandava per lettere soe la vostra celsitu<strong>di</strong>ne circha el facto d’essa possessione, gli<br />

mandato Iohanne Priolo, officiale delle bollecte de questa vostra cità, il quale, como bono<br />

et fidele servitore d’essa celsitu<strong>di</strong>ne, et induto da mi per instructione circha de ciò et havuta<br />

relactione alle lettere della vostra excellentia, ha tolto la possessione corporale et actuale<br />

tenuta della possessione della Bonissima et de ogni suo drito a nome della prefacta<br />

Camera vostra et commandato ad Thomasino Furlano, che tene essa possessione a ficto<br />

per libre ccxx l’anno dal prefacto conte Manfredo e ch’è homo d’ar(m)e della signoria<br />

vostra, che non se ne debbia più impazare sotto pena della nostra in<strong>di</strong>gnacione. La intrata<br />

che ne cava el <strong>di</strong>cto fictavelo si è de l’anno presente per la parte soa si è cara xl de feno<br />

item in una meda de formento tutto in soa parte che verisimilmente poterà butare moza<br />

circa xx de formento alla mesura piasentina, et cinqui o sey de spelta alla <strong>di</strong>cta mesura.<br />

Item della taverna libre 80 de imperiali, dele quale el tavernare ne <strong>di</strong>ce havere paghato al<br />

prefacto conte Manfredo libre 44 de imperiali. Item per lo herbatico, segondo che sono<br />

informato degnamente, libre 32 de imperiali vel circha dele quale cose tutte, segondo esso<br />

officiale ha commandato non sarà resposta a persona che viva senza a licentia in scripto<br />

della vostra excellentia. Pur, illustrissimo signore, le cose pre<strong>di</strong>cte sono longinque dalla<br />

Bonissima per uno miliare in una stancia sola che tene el <strong>di</strong>cto homo d’arme e non se<br />

partendo luy dellì non trovo persona veruna che ar<strong>di</strong>scha andare a quella stancia per fare<br />

batere le biade a nome dela sublimità vostra et etiam ad attendere alla conservacione della<br />

<strong>di</strong>cta intrada et fructi, siché parendo cussì alla prefacta vostra signoria gli può fare scrivere<br />

che se leva imme<strong>di</strong>ate dalla <strong>di</strong>cta cura et vada cum tutti li soy al suo deputato et or<strong>di</strong>nato<br />

70r logiamento, nel quale caso statim farò <strong>di</strong>cta deputacione et altamente, segondo me<br />

commandarà la vostra signoria benigna alla cui subiectivamente me recommando.<br />

Data Placentie, <strong>di</strong>e xxx iulii 1451.<br />

Eiusdem dominationis vestre servulus Bartolameus de Trovamalis ibidem Referendarius.<br />

A tergo: Illustrissimo principi et excellentissimo domino domino duci Me<strong>di</strong>olani et cetera.<br />

139

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