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Registro missive n. 5 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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CONDOTTIERO NAPOLETANO FURONO ASSALITI A SASSATE AL LORO RITORNO DALLA CHIESA DI<br />

FALAVECCHIA.<br />

81r Alberto Sancto.<br />

1451 agosto 6, Cremona.<br />

Per rimovere certe <strong>di</strong>fferentie sonno infra li homini nostri da Bronne et Colella da Napole,<br />

nostro conductero, volimo che lunidì proximo te retorni ad esso loco, insiame cum el<br />

capitano nostro da Chiastezo, dove haveriti ad vedere el strame tucto ha fatto fare <strong>di</strong>cto<br />

Colella, del quale volimo gli ne assignati in suo arbitrio vinti carra et tucto il resto gli sia<br />

assignato per taxa. Ma perché <strong>di</strong>cto strame non è suffitiente et etiam perché <strong>di</strong>cto Colella<br />

lo ha facto fare, vogliamo che per il tempo bastarà quello gli ritrovariti, oltra <strong>di</strong>cti xx carra gli<br />

sia dato sacho uno <strong>di</strong> biava per cavallo el meso ala rata del tempo che esso strame<br />

bastarà, durarà. Et siamo contenti ch’el <strong>di</strong>cto Colella habbia logiamento per sey cavalli oltra<br />

li xxvi tochano ad esso loco, intendendo solamente stalla et havendo como <strong>di</strong>cemo <strong>di</strong>cti<br />

homini case superflue oltra <strong>di</strong>cta summa de xxxii cavalli, ti comman<strong>di</strong>amo gli leviati aciò<br />

che <strong>di</strong>cti non habiano spesa <strong>di</strong> pagare el ficto per cotal stante. Et perché se dogliono essi<br />

homini de certe biade, <strong>di</strong>cono essergli state robate et sanno dove sonno, volimo che siati<br />

cum Colella et tenati modo che siano restituito aut integramente pagato a, interquirendo<br />

etiam le casone per la quale <strong>di</strong>cti homini ferirono duy soldati de esso Colella et oltra,<br />

perché furono caciati li suy con li sassi, venendo dala chiesia de Falavechia. Le qual cose<br />

ce pareno oltra modo nogliose et rencrescivele, quale intese, ime<strong>di</strong>ate ce ne avisareti<br />

etiam admonendo ambe le parte, se cara hanno la gratia nostra, observino li or<strong>di</strong>ni nostri,<br />

removendo le casone de querelarse l’una del’altra parte, altramente ne daranno materia de<br />

mostrare ali delinquenti quanto ce rencrescerà il loro mal vivere.<br />

Cremone, <strong>di</strong>e vi augusti MCCCCLI.<br />

Cichus.<br />

a Segue interguit depennato.<br />

356<br />

FRANCESCO SFORZA ORDINA A GENTILE DELLA MOLARIA DI RIPORTARSI DA DONNA LUCHINA<br />

PERCHÉ LEONE ARCELLI VENGA AD AVERE QUANTO GLI FU TOLTO. SE PER OTTENERE CIÒ NON<br />

BASTASSE L’INTERVENTO DELLA GENTE D’ARME NE AVVISI IL DUCA.<br />

81v Gentili dela Molaria.<br />

1451 agosto 7, Cremona.<br />

Tu dei havere inteso la commissione che te fecimo et quello te scripsemo a dì xxi del<br />

passato, circa el facto de Leone d’ Arcelli, nostro cita<strong>di</strong>no de Piasenza. Dei etian<strong>di</strong>o havere<br />

veduto quello te scripsemo a dì quatro del presente, respondendo alla toa per la quale<br />

nostra ultima te commettessemo che te dovessi retornare con la magnifica madona<br />

Luchina et operassi ch’el <strong>di</strong>cto Leone fosse restaurato del damno recevuto, perché qui ne<br />

havevamo parlato con li soi ambassatori. Et quantuncha cre<strong>di</strong>amo pur che l’andata toa et<br />

quello gli haverano referito li <strong>di</strong>cti ambassatori debiano havere facto bono fructo,<br />

non<strong>di</strong>meno quando altro non fosse seguito alla receptione de questa, te commettiamo et<br />

volimo et comman<strong>di</strong>amo de novo che va<strong>di</strong> un’altra volta dalla prefata madona Luchina et la<br />

conforti et preghi, per nostra parte che, per lo debito, honestate et honore suo, voglia<br />

subito fare provedere alla restitutione della robba tolta, et restauratione del damno dato al<br />

<strong>di</strong>cto Paulo per quelli ne sonno stati casone. Et facendosse questo bene quidem in quanto<br />

che non volimo che omnino exequissi la <strong>di</strong>cta commissione, quale te fecimo a dì xxi del<br />

passato et prove<strong>di</strong> omnino che lo <strong>di</strong>cto zentilhomo et cita<strong>di</strong>no nostro, sia restaurato et<br />

habbia el dovere suo, rechedendo ogni favore expe<strong>di</strong>ente de officiali et de zente d’arme<br />

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