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Registro missive n. 5 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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DI UN OMICIO DI UN SACCOMANNO. IL DUCA VUOLE SAPERE COME È AVVENUTO DETTO OMICIDIO<br />

E, NEL FRATTEMPO, DECIDE CHE VENGA SEQUESTRATA TUTTA LA ROBA DI ANTONIO.<br />

302v Potestati Burgi Sancti Donini.<br />

1451 novembre 26,Cremona.<br />

El spectabile misser Pedro da Sipiono ne ha domandato de gratia Antonio Galignano de<br />

quella nostra terra, qual commisse homici<strong>di</strong>o contra uno sacomano. Et perché inanti<br />

condescendessemo a farli tal gratia, vorressemo essere avisati in qual modo et como fu<br />

commisso <strong>di</strong>cto homici<strong>di</strong>o. Pertanto volemo che, recevuta questa, faci provedere che la<br />

robba del <strong>di</strong>cto Antonio sia sequestrata et posta appresso de qualche persona, che non<br />

vada a male, che a nostra posta ne possiamo <strong>di</strong>sponere quanto ne parerà. Et se per<br />

alcuno fosse tolto dela <strong>di</strong>cta robba per veruna, li faci reponere nel loco suo dove era prima,<br />

et poy te informi molto bene et <strong>di</strong>ligentemente como è passato <strong>di</strong>cto homici<strong>di</strong>o et ne avisi<br />

chiaramente del tucto.<br />

Cremone, xxvi novembris 1451.<br />

Iohannes.<br />

1210<br />

FRANCESCO SFORZA ORDINA A GIOVANNI DA BALBIANO E AL COMMISSARIO D’OLTREPO CHE<br />

NON SI DIA ALCUNA MOLESTIA AGLI UOMINI DI POZZOLO A CAUSA DELL’IMBOTTATO<br />

1451 novembre 26 Cremona.<br />

Domino Iohanni de Balbiano ac Commissario generali in partibus ultra Paduus a.<br />

Sonno stati da nuy l'homini de Pozolo et alegando che erano acordati cum Honofrio<br />

Rufaldo per l'imbotate, et già havevamo b pagato a luy, inanti tracto, <strong>di</strong>cono non essere<br />

più obligati al pagamento de <strong>di</strong>cte imbotate. Perché, adoncha, non se gli vinisse ad far<br />

torto, non volimo che vuy gli <strong>di</strong>ati altra molestia per casione de <strong>di</strong>cte imbotate, fin a tanto ci<br />

sarimo chiariti de quanto <strong>di</strong>cono, et postea ve avisaremo quid fiendum, et hoc nonobstante<br />

cossa ve sia scripta superinde.<br />

Data Cremone, <strong>di</strong>e xxvi novembris 1451.<br />

Cichus.<br />

a Così in A.<br />

b E’ da intendersi: avevano<br />

1211<br />

FRANCESCO SFORZA COMUNICA AL CONTE ALBERTO SCOTTI DI PIACENZA DI AVER AFFIDATIO AL<br />

FAMIGLIO DUCALE CRISTOFORO DI ROMANO LA COMMISSIONE DI DIRGLI DELL’ANDATA DI SUO<br />

FIGLIO A FERRARA INSIEME A GALEAZZO, FIGLIO DEL DUCA, PER INCONTRARE L’IMPERATORE.<br />

303r Comiti Alberto Scoto de Placentia.<br />

1451 novembre 27 Cremona.<br />

Havemo comesso alcune cosse ad Cristoforo de Romano, nostro famiglio, che ve debia<br />

<strong>di</strong>re per nostra parte circa lo andare de vostro figliolo in conpagnia dello magnifico conte<br />

Galeazo, nostro figliolo, a Ferrara per visitare lo imperatore. Pertanto in tuto quello che lo<br />

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