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Registro missive n. 5 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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119<br />

FRANCESCO SFORZA CHIEDE AL CONSIGLIERE DUCALE NICCOLÒ ARCIMBOLDI E AD ANTONIO<br />

BOSSI, MAESTRO DELLE ENTRATE DI DI INTEVENIRE PER PORRE FINE, SECONDO “RECHIEDE LA<br />

RASONE”, ALLA CAUSA TRA OTTAVIANO DALLA CARTA E QUELLI DELLA PIETÀ DI MILANO<br />

1451 luglio 7, Cremona.<br />

27v Egregiis doctoribus dominis Nicholao Arzinboldo consciliario nec non Antonio de<br />

Bosiis magistro intratatrum <strong>di</strong>lectis nostris.<br />

El magnifico Otaviano dala Carta cercha cum ogni instantia la fine della <strong>di</strong>fferentia et cau-<br />

sa ha cum quilli della Pietà de quella nostra cità. Perchè le parte adoncha non habiano ad<br />

litugare in longo, ve caricamo alla expe<strong>di</strong>tione d’essa iustitia me<strong>di</strong>ante, et perchè anchora<br />

fa rechiedere che se facia sequestro delli fructi pendenti, ve <strong>di</strong>cimo che vuy a quilli è facta<br />

la commissione d’essa causa faciati quanto ne vole et rechiede la rasone.<br />

Data Cremone, vii iulii MCCCCLprimo.<br />

Cichus.<br />

120<br />

FRANCESCO SFORZA ORDINA AL REGOLATORE E AI MAESTRI DELLE ENTRATE CHE PASSINO AL<br />

FIGLIO SFORZA LA PROVVISIONE ORDINATA.<br />

Regulatori et Magistris intratarum.<br />

1451 luglio 7, Cremona.<br />

Perchè Sforza, nostro figliolo, possa supplire ali bisogni soi, ve commettiamo et volimo che,<br />

remossa ogni casone, gli faciati rispondere integramente della provesione, quale gli havimo<br />

or<strong>di</strong>nato, maravigliandosse molto che per fina adesso non l’habiati facto. Et questo facete<br />

senza <strong>di</strong>lactione vel opposicione alchuna, sichè più non ne habbiamo a scrivere per questa<br />

casone. a<br />

Cremone, vii iulii 1451.<br />

Cichus.<br />

a Segue Me<strong>di</strong>olani depennato.<br />

121<br />

FRANCESCO SFORZA VUOLE CHE IL COMMISSARIO, IL PODESTÀ ET IL REFERENDARIO DI PARMA<br />

SI PRENDANO CURA CHE I CAVALLI, LE ARMI E LE COSE DI FRANCESCO DA BOLOGNA NON<br />

ABBIANO A SUBIRE DANNO.<br />

Comissario, potestati et referendario Parme.<br />

1451 luglio 7, Cremona.<br />

Inteso quanto ne haveti scripto del caso occorso ad Francisco da Bologna, del tutto ne<br />

remanomo advisati, et in questo facto non ne volimo fare per adesso altra resposta, ma<br />

ben volimo che ali cavalli, arme et altre cose del <strong>di</strong>cto Francisco fati havere bona cura et<br />

<strong>di</strong>ligentia che non vadano in sinistro, avisandove che se cosa alcuna andasse in sinistro,<br />

62

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