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Registro missive n. 5 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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questa per a admonitione ad ciò ne sii advisato. Te <strong>di</strong>cimo, adoncha, et comfortamo sii<br />

sano et te guar<strong>di</strong>, inanzi che de non sentimo più querella et da mò te <strong>di</strong>cimo se sentirimo<br />

più cosa alcuna deli facti tuy la prima ambasia ne haveray sana, b che te levarimo de lì et<br />

metterimogli uno che saperà far meglio officio de ti, et te farimo stare ad sen<strong>di</strong>cato de<br />

quello haveray facto. Sichè sii savio et atten<strong>di</strong> ad portarti bene.<br />

Data Laude, vii septembris 1451.<br />

Cichus.<br />

a Segue admonicione depennato.<br />

b Così in A.<br />

609<br />

FRANCESCO SFORZA CHIEDE A GIORGIO SCLAVO, CASTELLANO DI SABBIONETA, DI VOLERGLI<br />

FAR AVERE LO SPARVIERO CHE INTENDE DONARE. AGGIUNGA”UNO PARO DE BRACHI DA<br />

SPARAVERO.<br />

1451 settembre 7, Lo<strong>di</strong>.<br />

143v Georgio Sclavo, castellano Sabionede.<br />

Siamo informati per alchuni delli nostri che vuy haveti uno bello sparavero et bono quale<br />

inten<strong>di</strong>te donare, dela quale cosa ve avisamo che non ne poresti fare maiore piacere, né<br />

donare cosa più grata, né più accepta, perchè ne facimo cerchare per tutto de boni, et<br />

pochi ne trovamo. Ve preghamo, adoncha, quanto più possiamo che c'el vogliati mandare<br />

et asieme mandarce uno paro de brachi da sparavero de quali sentimo seti bene fornito.<br />

Se per vuy possimo cosa che ve sia grata, siamo apparechiati ali piaceri vostri de bona<br />

voglia.<br />

Laude, vii septembris 1451.<br />

Iohannes.<br />

610<br />

FRANCESCO SFORZA SCRIVE AL CANCELLIERE TESEO CHE, VOLENDO ASSECONDARE GIOVANNI<br />

FILIPPO DAL FIESCO VUOLE CHE NON DIA ALCUNA NOIA AGLI UOMINI DI VARZI NÉ PER GLI<br />

ALLOGGIAMENTI NÉ PER LA TASSA DEI CAVALLI. CIÒ VALE SE TESEO PUÒ PROVVEDERE A<br />

GIACOMAZZO “SENZA DARE IMPAZO NÉ FATIGHA AD DICTI HOMINI DE VARSI”.<br />

Theseo canzellario.<br />

1451 settembre 7, Lo<strong>di</strong>.<br />

Ad complacentia de magnifico Iohanne Filippo dal Fiesco al quale, per soi meriti et devo-<br />

cione, siamo molto obligati, vogliamo che per l'advenire non lassi dare né daghi impazo<br />

alchuno per casone de allogiamenti, né de taxe de cavalli ad li homini et terra da Varsi de<br />

Piasentina, anci vogliamo la preservi exempte et immune per la taxa del tempo passato<br />

obligata al spectabile et strenuo nostro conductero messer Iacomazo. Dighamo cossì, si et<br />

in quanto tu poy provedere per altra forma et per altra via al <strong>di</strong>cto messer Iacomazo, senza<br />

dare impazo né fatigha ad <strong>di</strong>cti homini de Varsi, siamo molto contenti et te ne confortimo lo<br />

faci, perchè molto ne piacerà, ma non havendo altra via, volimo che messer Iacomacio<br />

habia la taxa soa del passato et cossì siamo remasti d'acor<strong>di</strong>o con lo mandatario del<br />

prefato Iohanne Filippo al quale desiderimo de compiacere quanto ad noy medesmi.<br />

Laude, vii septembris 1451.<br />

Cichus.<br />

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