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Registro missive n. 5 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Havimo recevute le toe lettere, date xviiii del presente, per le quale cum spiacere assay<br />

havimo intesa la morte de Antonio de Iacoello. Che tu haby facto reponere et salvare la<br />

roba soa molto ne piace et hay facto bene, ma volimo che tu consigni li cavalli et tutte soe<br />

robe ad Iacomo so fratello, il qual ne habia cura fina tanto che altro se or<strong>di</strong>narà. Se quella<br />

che fo soa femina vole andare col marito, volimo che la lassi andare a suo piacere, ma<br />

quando non volesse andare cum il marito, reccomandala al <strong>di</strong>cto Iacomo fina tanto che poy<br />

se desponerà altramente. Alla parte ch’el lavorerio del castello vada bene, ne piace et te<br />

ne commen<strong>di</strong>amo. Quantum autem alla parte delli conestabili dele porte che non voglio<br />

desistere da smongare et toliere le victualie che se introducano in la cità, non inten<strong>di</strong>mo<br />

comportarlo per cosa del mondo, et cossì gli scrivimo per le alligate, le quale volimo che tu<br />

personaliter gli le porte de uno in uno certificandoli che quando non se abstengano da suo<br />

proposito, gli darimo intendere cum altro che cum parole che non fano bene.<br />

Data Placentie xxi octobris 1451.<br />

Iohannes.<br />

990<br />

FRANCESCO SFORZA SCRIVE A TUTTI GLI UFFICIALI DELLE PORTE DI MILANO CHE VUOLE<br />

CESSINO LE ESTORSIONI CHE I CONNESTABILI FANNO A COLORO CHE ENTRANO IN CITTÀ CON<br />

VETTOVAGLIE, MINACCIANDOLI DI CACCIARLI.<br />

Universis officialibus portarum Me<strong>di</strong>olani.<br />

1451 ottobre 2l, Piacenza.<br />

Havimo quoti<strong>di</strong>ane querele dali nostri cita<strong>di</strong>ni Me<strong>di</strong>olanensi dele extorsioni et<br />

manchamento gli faceti in le loro victualie et robbe che introducono in la cità, del che ne<br />

maravigliamo et dolimo de vuy, maxime havendove altre volte scripto et facto <strong>di</strong>re a bocha.<br />

A noy pare quanto al vero, che pocha extima facite de nostre lettere che non volimo<br />

comportare. Pertanto ve <strong>di</strong>cimo per <strong>di</strong>ffinitiva sententia et ultima che non abstenendove voy<br />

dal proposito cativo, vi farimo cassare de lì et ulterius ve darimo intendere cum altro che<br />

cum parole che non fate bene ad non hobe<strong>di</strong>re et basta, avisandove che de questo non ve<br />

scriviremo altro.<br />

Placentie xxi octobris 1451.<br />

Iohannes.<br />

991<br />

FRANCESCO SFORZA SCRIVE A DONNA LUCHINA DAL VERME CHE IL CARDINALE ANDEGAVENSE<br />

DA STRADELLA SI PORTERÀ A VOGHERA. VUOLE CHE LO RICEVA CON TUTTE LE ATTENZIONI.<br />

242r Domine Luchine de Verme.<br />

1451 ottobre 2l, Piacenza.<br />

Lo reveren<strong>di</strong>ssimo monsignore car<strong>di</strong>nale Andegavense hozi sta fermo qui, domane<br />

partirase et andarà ad allogiare ad Castello Sancto Iohanne, sabbato proximo che vene<br />

xxiii presentis, partirase de lì et andarà a <strong>di</strong>snare alla Stradella et de lì venerà ad allogiare<br />

ad Vogera, siché preghamo, confortamo et caricamo la signoria vostra, quanto più ne sia<br />

possibile, che gli piaza or<strong>di</strong>nare per tutto como gli parerà, che ad esso monsignore sia<br />

facto più honore, careze et bone acoglientie che non seria facto alla nostra propria<br />

persona. Et in questo non vogliati manchare in cosa alchuna, certificandove che per una<br />

volta non poressimo recevere magiore piacere dala magnificencia vostra.<br />

Data Placentie, xxi octobris 1451.<br />

Persanctes.<br />

431

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