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Registro missive n. 5 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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663<br />

FRANCESCO SFORZA SCRIVE A GIOVANNI DE SICHIS CHE GLI UOMINI DI BIANDRATE DEBBONO<br />

ESSERE ASSOLTI DA OGNI CONDANNA PER LA “CONTUMATIA, PERCHÉ È COSA LEGERA”, MENTRE<br />

VULE SI PROCEDA CONTRO DI LORO PER L’ECCESSO COMMESSO “COMO RECHIEDE ET VOLE LA<br />

RASONE ET IUSTITIA.”<br />

Domino Iohanni de Sichis.<br />

1451 settembre 15, Lo<strong>di</strong>.<br />

Respondendo ad una vostra novamente receputa circha lo excesso commisso per quilli de<br />

Riandrà, <strong>di</strong>cimo come, per altre nostre de dì viiii del presente, deviti havere inteso che<br />

siamo contenti che debbiati annullare et cancellare la comdemnatione quali haviti facta<br />

contra essi homini de Biandrà per casone della contumatia, perchè è cosa legera, né pare<br />

questo volimo, né debbiano substinire molestia alcuna. Ma ben volimo che procedata a<br />

per lo excesso commisso como rechiede et vole la rasone et iustitia, come per le<br />

sopra<strong>di</strong>cte nostre lettere più pienamente haveriti inteso. Ala parte che ne rechie<strong>di</strong>ti <strong>di</strong>nari<br />

per subvinire al bisognio vostro, vi <strong>di</strong>cimo che noy non havimo al presente modo alchuno al<br />

<strong>di</strong>naro, ma ben siamo contenti che dele comdemnatione se fanno ne possiati retrarvi suxo<br />

qualche parte de denary per vuy, aciò che possiati substentari.<br />

Data, xv septembris 1451.<br />

a Così in A.<br />

664<br />

FRANCESCO SFORZA COMANDA AI CONSOLI, AI COMUNI E AGLI UOMINI DELLA VALLE STIRIA CHE<br />

SUBITO SI FACCIA IN MODO CHE SIA RESTITUITO ALL’UOMO D’ARME DUCALE ANTONELLO DA<br />

CALAVIRIA IL CAVALLO E L A ROBA CHE GLI PORTÒ VIA UN SUO FAMIGLIO CHIAMATO GENOVESE,<br />

FAMIGLIO CHE ABITA IN QUELLA VALLE.<br />

1451 settembre 15, Lo<strong>di</strong>.<br />

167r Consulibus, comunibus et hominibus Vallis Sturie.<br />

El strenuo Antonello de Calaviria, nostro homo d'arme, ne ha significato cum gravissima<br />

querela che, siandoli fugito uno suo famiglio, a per nome chiamato Genoese, el quale gli<br />

ha menato via uno cavallo et altra robba, segondo Tristo, del che <strong>di</strong>ce havere molte volte<br />

rechiesto piacevolmente, perchè <strong>di</strong>cto famiglio habita in quella valle, che volissivo fargli<br />

restituire el <strong>di</strong>cto cavallo e robba, et che may non gli haviti voluto dare au<strong>di</strong>entia, né pur<br />

una bona parola per risposta. Del che, se cussì è, se meravigliamo, perchè non è atto de<br />

ben vivere, et domandando esso Antonello licentia da nuy de poterse pagare et restorare<br />

el suo cavallo e robba, non ghe l'havimo voluta concedere, se prima non ve scrivessimo.<br />

Pertanto vi carichiamo et volimo, et cussì per la presente ve admonimo che subito debiati<br />

provedere a far fare la restitutione del cavallo et robba ad <strong>di</strong>cto Antonello, altramente a nuy<br />

sarrà necessario de provedergli.<br />

Ex Laude, <strong>di</strong>a xv septembris 1451.<br />

Cichus.<br />

a Così in A.<br />

297

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