pater familias

Papia de maritandis ordinibus, poiché Dione Cassio,
storico di età severiana, rende noto nella sua Storia di
Roma 56.10.2, che Augusto concesse il ius liberorum alle
vestali.
A proposito di questo ultimo punto, tuttavia, occorre tener
conto dell’opinione, largamente rappresentata in
dottrina 226 , e che in buona sostanza condivido, secondo cui
il ius liberorum non esentò le Vestali dalla tutela, da cui
erano escluse già ab antiquo, ma fu concesso per evitare
che le sacerdotesse fossero colpite dalle restrizioni previste
dalla legislazione familiare augustea in materia
successoria. In particolare Gardner 227 crede che la
concessione augustea de qua salvaguardasse la vestale
quando, dopo trent’anni dalla captio, decidesse di lasciare
il sacerdozio 228 : la donna, senza il ius liberorum, si sarebbe
trovata sotto tutela e, per giunta, penalizzata dai limiti
successori previsti per chi non aveva figli.
Ulteriori argomenti contro la tesi di Sacchi possono essere
ricavati da un passo di Gellio, testimonianza di cui lo
stesso Sacchi non può fare a meno di tenere conto 229 :
Gellius, Noctes Atticae, I,12,9: Virgo autem vestalis,
simul est capta atque in atrium Vestae deducta et
pontificibus tradita est, eo statim tempore sine
226
BIONDI B., La legislazione di Augusto, cit., 203 nt.2 (= Scritti,
II, cit., 133 nt.2); GUIZZI F., Aspetti giuridici del sacerdozio
romano, cit., 19 nt.42; seguiti da ZANNINI P., Studi sulla tutela, I,
cit., 21 nt.20; GARDNER J.F., Woman in Roman Law & Society,
London, 1986, 24 e MONACO L., Hereditas e mulieres, cit., 162
nt.9.
227
GARDNER J.F., Woman in Roman Law & Society, cit., 25.
228
Vd. infra p. 98 s.
229
SACCHI O., Il privilegio dell’esenzione dalla tutela per le
vestali, cit., 356s.
94