pater familias

nel testamento di volerle dare l’optio tutoris. Gaio
aggiunge che “in questo caso la moglie poteva scegliere il
tutore per tutte le res, o per una, oppure per due”. Tornerò
fra breve sul significato di questa frase.
Quando, invece, il testatore voleva dare alla uxor un diritto
di scelta del tutore più ristretto aggiungeva alla formula il
numero di volte per cui la donna avrebbe avuto questa
facoltà, come specificato nel § 152:
Gai. 1, 152: Plena ita dari solet, ut proxume supra
diximus. Angusta ita dari solet: Titiae uxori meae
tutoris optionem dumtaxat semel do, aut dumtaxat bis
do.
Quindi il marito dava alla moglie la scelta del tutore “solo
per una volta o solo per due, ecc. …”
Gaio vuole spiegarsi ancor meglio, perciò nel paragrafo
successivo mette ancor più in luce la sostanziale differenza
fra i due tipi di optio:
Gai.1,153: Quae optiones plurimum inter se differunt.
Nam quae plenam optionem habet, potest semel et bis
et ter et saepius tutorem optare; quae vero angustam
habet optionem, si dumtaxat semel data est optio,
amplius quam semel optare non potest; si tantum bis,
amplius quam bis optandi facultatem non habet.
“colei che ha l’opzione piena puo scegliere il tutore una
volta, due, tre e più spesso, mentre colei che ha l’opzione
ristretta, se l’opzione le è stata data per una sola volta, non
può scegliere più di una volta; se solo per due, non ha la
facoltà di scegliere più di due volte”. In questo paragrafo
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