pater familias

l’analisi del contenuto dell’epitaffio 507 . Mi si permetta,
tuttavia, di continuare a chiamare Turia la matrona di cui il
marito ha redatto l’elogio postumo.
Ai nostri fini si inizia con la descrizione dei fatti narrati
nella prima lastra alle ll. 1 - 27 qui di seguito riportate
nella versione presente in Fontes iuris romani antiqui:
V]xoris 508 .
I, 1 …………………………….mo]rum probit [ a t e …….
der Wissenchaften zu Berlin (1863), 466 e 477 s.[ = Gesammelte
Schriften , Juristische Schriften, I (Berlin 1905), 406 e 416 s.]), il
quale ha creduto che la donna commemorata nell’epigrafe
potrebbe, verosimilmente, essere Turia, moglie di Quinto Lucrezio
Vespillone, sulla base della corrispondenza fra quanto narrato
dall’epitaffio e quanto tramandato da VAL. MAX. VI, 7,2 e da
APPIANUS, de bello civili, IV,44. Il Q. Lucretius delle fonti
succitate, infatti, fu, come il dedicante della nostra epigrafe, aiutato
coraggiosamente dalla moglie Turia, che lo nascose nella soffitta
della propria casa, quando era perseguitato dai secondi triumviri.
Tuttavia tale ricostruzione ha vacillato dopo la scoperta, nel 1897,
del brano dell’epigrafe composto dalle ll. 2 a - 11 a, vd. C.I.L ., VI,
Suppl., 31670, che era preceduto da molte righe andate perse, in
cui si narra che il marito della laudata trovò rifugio lontano da
casa. Sull’argomento si rimanda ai contributi di DURRY M., Eloge
funèbre d’une matrone romaine, cit., LVI ss., alla bibliografia
citata in PIRO I., “ Quod emancupata esset Cluvio” Riflessioni
intorno ad alcuni passaggi della c.d. Laudatio Turiae, in Studi per
Giovanni Nicosia. VI (2007) 155 s. nt.2 e all’articolo di TERRENI
C., Turia, dubbi giustificati? Aspetti di un’identificazione
controversa, in Societas – Ius. Munuscula di allievi a Feliciano
Serrao, Napoli 1999, 327-354.
507
Cfr. STORONI MAZZOLANI L., Una moglie, ed. 5, Palermo
1995, 16.
508
Uxoris è l’unico termine conservato del titolo, per tale motivo
DURRY M.(, Éloge funèbre d’une matrone romaine, cit., LIV.)
ritiene opportuno chiamare Laudatio uxoris l’epigrafe.
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