pater familias

donne sui iuris facevano parte: la ratio per cui la donna
membro di una familia non poteva testare è la stessa per
cui i suoi eredi legittimi erano i suoi tutori ex lege salvo
deroga espressa mortis causa dal defunto pater familias.
L’atto di ultima volontà della donna doveva essere
controllato con maggiore accuratezza dato che con esso la
mulier disponeva di tutti i suoi beni 416 . Probabilmente, in
epoca successiva, anche le donne esentate dalla tutela per
il ius liberorum, se ingenuae, dovettero compiere la
coemptio fiduciaria prima di testare 417 . Quindi la dottrina
maggioritaria 418 ritiene che la funzione di questa
applicazione della coemptio fosse proprio quella di
permettere alla donna di uscire dal gruppo agnatizio, del
quale, finché ne faceva parte, non poteva pregiudicare le
aspettative successorie.
3.1.1. Il requisito della capitis deminutio per avere il ius
testandi.
A questo punto dobbiamo chiederci se la coemptio fosse il
solo mezzo per attuare la capitis deminutio minima, e
provocare così la necessaria modifica dello status familiae.
416 ZANNINI P., Studi, I, cit., 157 ss.
417 PEPPE L., Posizione giuridica, cit., 61.
418 Fra gli altri GIRARD P. F., Manuel élémentaire de droit
romain, cit., 166; BONFANTE P., Corso, 1, 56; Corso, VI, 34;
PEROZZI S., Istituzioni, cit., I, 335 nt.1; VOLTERRA, Nuove
ricerche sulla conventio in manum, cit., 325 (= Scritti 3, 77);
VOCI, Diritto ereditario romano, cit., 393; CANTARELLA,
Passato prossimo, cit., 216 ss.; ZANNINI P., Studi , I, cit., 158 ss;
PEPPE L., Posizione giuridica, cit., 59 ss.; MARTINI R.,
Coemptio fiduciae causa, cit., 175s.
183