pater familias

5. La capacità patrimoniale della donna nei primi secoli.
Nell’indagine sulla configurazione originaria della tutela
muliebre sarebbe molto importante individuare l’epoca
precisa a partire dalla quale la mulier ebbe la possibilità di
avere beni propri; l’introduzione dell’istituto tutelare, in
effetti, ha coinciso con il riconoscimento della soggettività
patrimoniale della donna, da cui discese la necessità di
salvaguardare l’aspettativa successoria degli eredi muliebri
già durante la vita della donna tramite il controllo diretto
degli eredi/tutori sui suoi atti di disposizione, con la
conseguenza che tali atti dovevano essere considerati nulli
se compiuti sine tutore auctore 112 .
5.1. Successione ab intestato.
Il caso più frequente, se non l’unico, in cui originariamente
la mulier diventava titolare di un patrimonio, era la
partecipazione all’hereditas del pater familias, padre o
marito che l’aveva in manu. Come sottolinea Biondi 113 , per
l’ordinamento romano qualunque soggetto di diritto,
libero, cittadino e sui iuris, poteva avere eredi ed essere
heres ab intestato.
Occorre quindi chiedersi se la capacità successoria della
donna e la tutela a cui di conseguenza, secondo l’ipotesi di
112 PEPPE L., Posizione giuridica e ruolo sociale della donna
romana in età repubblicana, cit., 50.
113 BIONDI B., Diritto ereditario romano, parte generale, Milano
1954, 190.
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