pater familias

6. La madre tutrice e la scomparsa della tutela mulierum.
Come abbiamo visto, la tutela mulierum, in epoca classica,
era ormai considerata un antico istituto sempre più privo di
efficacia a causa del susseguirsi degli interventi
giurisprudenziali e legislativi esaminati.
Le ultime leggi in materia di tutela muliebre furono due
editti di Diocleziano, del 293 e 294 d.C., conservati nei
Fragmenta vaticana 326 e 327, in cui si ribadiva che la
donna adulta poteva nominare un procurator sine tutoris
auctoritate. La legislazione di Costantino non si è
occupata dell’istituto.
Buona parte della dottrina pensa che la tutela della donna
sia scomparsa definitivamente, quando, con la
costituzione del 410 d.C., Onorio e Teodosio concessero lo
ius liberorum a tutti i cittadini dell’impero. Tuttavia la
tutela deve essere venuta meno qualche decennio prima,
cosiderato che nel 390 d.C. una costituzione riconobbe alle
madri la capacità di essere tutrici dei propri figli legittimi a
determinate condizioni:
C.5,35,2: Matres, quae amissis viris tutelam
administrandorum negotiorum in liberos postulant,
priusquam confirmatio officii talis in eas iure veniat,
fateantur actis sacramento praestito ad alias se nuptias
non venire. 1. Sane in optione huiuscemodi nulla
cogitur, sed libera in condiciones quas praestituimus
voluntate descendat: nam si malunt alia optare
matrimonia, tutelas filiorum administrare non debent.
2. Sed ne sit facilis in eas post tutelam iure susceptam
inruptio, bona eius primitus, qui tutelam gerentis
adfectaverit nuptias, in obligationem venire et teneri
abnoxia rationibus parvulorum praecipimus, ne quid
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