pater familias

particolarmente gravoso a causa della sua perpetuità, a
differenza della tutela pupillare, che durava solo fino a
quando il tutelato avesse raggiunto l’età pubere.
La motivazione proposta da Gaio, a parere della dottrina 95 ,
non è credibile, dato che la tutela pupillare era certamente
più onerosa, anche se di minor durata 96 ; infatti la
competenza del tutor mulieris non prevedeva la
negotiorum gestio, ma solo l’auctoritatis interpositio 97 per
la validità di alcuni atti di disposizione tassativamente
fissati 98 . Proprio la mancata gestione dei beni della tutelata
dispensava il tutore da qualsivoglia responsabilità.
L’affermazione di Gaio appare ancor meno attendibile, se
si considera che al suo tempo l’istituto tutelare muliebre
era ormai ridotto ad essere solo una formalità 99 .
Sempre dalle Istituzioni gaiane si apprende che, a parere di
alcuni giuristi, i tutori fiduciari non avevano il ius
cedendae tutelae, poiché avevano volontariamente assunto
l’ufficio tutelare:
95 ZANNINI P., Studi, II, cit., 36 ss. Cfr. anche SOLAZZI S., L'
«abdicatio tutelae» e BGU.1113, in RIL XLVIII (1915), 986 nt.5
(= Scritti II, cit., 94 nt.5); ID., L’età del tutore, cit., 43 nt.2 (=
Scritti. II, cit., 344 nt.59); ID, Glosse a Gaio, Studi in onore di S.
Riccobono nel XL anno del suo insegnamento. I, Palermo, 1936,
179ss (= Scritti. VI, Napoli 1972, 256 ss), anche se l’autore in
quest’ultimo contributo arriva a credere all’interpolazione
postclassica di Gai. 1, 168 e Tit.ex corp. Ulp. 11.8; PEROZZI S.,
Il tutore impubere, cit., 94 nt.3 (= Scritti giuridici, 3, cit., 200 nt.2);
SITZIA F., Rec. di P. ZANNINI, Studi sulla tutela mulierum. II.
Profili strutturali e vicende storiche dell’istituto, Milano 1979, in
Iura. Rivista internazionale di diritto romano e antico, 30 (1979),
174.
96 BONFANTE P., Corso. I, cit., 583.
97 Tit. ex corp. Ulp. 11, 25 e Gai. 1, 191. Vd. infra cap.2 § 1.1.
98 Tit. ex corp. Ulp. 11, 27. Vd. infra cap.2 § 1.2.
99 Vd. infra cap.4 § 5.
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