pater familias

4. Statuti municipali e tutela muliebre: lex Irnitana.
Tracce attestanti l’applicazione della tutela muliebre al di
fuori dell’Urbe, oltre che nei papiri egizi, si ritrovano
anche negli statuti dei municipi latini della provincia
romana Baetica (l’odierna Andalusia). La più recente di
queste Costituzioni locali è la cosidetta “lex Irnitana”,
incisa su quattro tavole di bronzo 642 , risalente al 90 d.C..
Lo statuto del municipio Flavio di Irni è, quindi, di poco
successivo alle carte costituzionali delle vicine Salpensa e
Malaca 643 . La lex Irnitana, a differenza dalle altre, ci è
giunta quasi completa, anche se in essa è assente la
numerazione in capita, ricavata dagli editori dagli statuti
delle altre due città. Il contenuto pressoché identico delle
tre leges fa supporre che si tratti di copie di un unico
modello, convenzionalmente chiamato “lex Flavia
municipalis” e attribuito a Domiziano; l’imperatore
avrebbe, così, uniformato gli ordinamenti delle città
spagnole, a cui era stato concesso il ius latii da Vespasiano
tramite un editto, rinnovato da Tito e Domiziano stesso,
come sembra risultare da vari capita della lex Irnitana 644 .
642
Rinvenuta nel 1981, 130 anni dopo la scoperta della lex
Salpesana e di quella Malacitana, ed edita, per la prima volta, da
D’ORS A., La ley Flavia municipal (Texto y comentario) (=
Pontificium Institutum utriusque Iuris Studia et Documenta 7),
Pontificia Universitas Lateranensis, Roma1986.
643
la “lex Salpensana” e la “lex Malacitana”sono databili fra l’81 e
l’84 d.C..
644
Si tratta di Irn. 21, 22, 23 e 97. In particolare nell’incipit del
caput 22, identico a quello del caput 23 si legge: Qui quaeue ex
h(ac) l(ege) exue edicto Imp(eratoris) Caesaris Vespa[s]iani
Aug(usti) Imp(eratoris)ue T(iti) Caes(aris) Vespasiani Aug(usti)
aut Imp(eratoris) [C]aesaris Domitiani Aug(usti), p(atris) p(atriae)
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