pater familias

Il fatto che i tutori ex lege potessero anche essere incapaci
d’agire conferma che la tutela legittima era un diritto che
competeva all’agnato come tale.
Un’ulteriore prova consiste nella possibilità data al tutor ex
lege di cedere l’esercizio della tutela mediante l’ in iure
cessio tutelae.
4.3.1. In iure cessio tutelae.
L’esistenza dell’istituto dell’in iure cessio tutelae, reso
noto dalle Istituzioni gaiane e dall’Epitome Ulpiani, non
conferma la natura di potestas simile a quella paterna della
tutela legittima, come vorrebbe la dottrina tradizionale, ma
, invece, dimostra proprio che si trattava di un potere di
controllo sugli atti dispositivi muliebri, da intendersi come
diritto patrimoniale che il tutore esercitava nel suo
interesse e in quello della famiglia agnatizia:
Tit. ex corp. Ulp. 11,6: Legitimi tutores alii tutelam in
iure cedere possunt.
Tit. ex corp.Ulp.19,11: In iure cedi res etiam
corporales possunt, veluti ususfructus et hereditas et
tutela legitima libertae.
La legge consentiva al tutor legitimus di astenersi, tramite
cessione, dall’esercitare la tutela 86 , ma non era possibile
cedere il “diritto di tutela”, poiché per esserne titolare era
requisito essenziale la qualità di agnato, quindi di
successibile ab intestato; inoltre, il titolo di tutore
86 ALBANESE B., Le persone nel diritto privato romano, cit., 533.
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