pater familias

Quindi Zannini crede che, dopo l’inizio della decadenza
dell’antica solidarietà familiare 267 , la prima a poter essere
sottratta alla tutela legittima tramite datio tutoris
testamentaria fu la uxor in manu 268 . Zannini pensa, infatti,
che fosse più sentita l’esigenza di un’efficace protezione
degli interessi agnatizi nella famiglia d’origine, sulla base
del fatto che, poco dopo, solo al marito fu permesso di
lasciare alla donna la facoltà di scegliersi il tutore, anche
per evitare che la stessa ricadesse sotto la tutela dei suoi
figli. Infatti, appena successivamente, fu introdotta anche
la stessa tutoris optio 269 . Solo in un periodo più avanzato
permissum est al pater di esercitare il ius tutoris dandi
anche nei confronti delle filiae nubili e puberi in sua
potestà 270 : a partire da allora avvenne il superamento della
concezione tutelare come istituto ad esclusiva salvaguardia
del patrimonio familiare e si verificò “ l’eliminazione del
nesso inscindibile fra la posizione di tutore e quella di
successibile ab intestato della donna 271 ”. Pertanto la
priorità della tutela mulierum testamentaria, a parere di
Zannini, si sarebbe riscontrata solo a partire dall’epoca
tardo-repubblicana.
Vediamo ora quali echi ha avuto nella dottrina successiva
questo punto di vista.
267 ZANNINI P., Studi, II, cit., 100.
268 ZANNINI P., Studi, II, cit., 83.
269 Facoltà di scelta del tutore data dal marito alla moglie in manu,
la cui disciplina è spiegata da Gai. 1,150 a 154, databile agli albori
del II a.C. cfr. ZANNINI P., Studi sulla tutela, I, cit., 61 e
ZANNINI P., Studi, II, cit., 83. Vd. infra cap.3 § 2.1.
270 ZANNINI P., Studi, II, cit., 110.
271 ZANNINI P., Studi, II, cit., 99.
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