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pater familias

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punto la tesi di De Visscher, da Solazzi 560 , il quale,<br />

prendendo in esame il caso di Turia, non nega che, anche<br />

in generale, esista un legame tra la possibile rottura del<br />

testamento <strong>pater</strong>no e l’apertura della tutela legittima sulle<br />

mulieres discendenti del testatore, ma crede che tale<br />

connessione si spieghi semplicemente con l’esistenza di<br />

una datio tutoris testamentaria, la quale verrebbe meno se<br />

invalidato l’atto di ultima volontà e lascerebbe spazio alla<br />

successione ab intestato e alla tutela legittima. Secondo lo<br />

studioso è molto probabile che il <strong>pater</strong> <strong>familias</strong> , di regola,<br />

non omettese di dare alla filia istituita erede un tutore<br />

testamentario. Nel caso di specie, per Solazzi, il tutor<br />

scelto dal padre di Turia è molto verosimile che sia stato il<br />

suo promesso sposo. Solazzi ha individuato degli indizi a<br />

sostegno dell’ipotetico affidamento della tutela muliebre al<br />

laudator, perciò, anche se alla fine del suo contributo, con<br />

molta prudenza, lo stesso autore si piega all’inevitabile<br />

insicurezza dei dati che si possono evincere da una fonte<br />

antica e, per giunta, non giuridica, chi scrive li ritiene<br />

degni di nota e alquanto convincenti.<br />

Il romanista succitato sviluppa la sua ipotesi, considerando<br />

altri contenuti dell’epigrafe oltre alla parte generalmente<br />

esaminata e oggetto anche del presente paragrafo.<br />

Solazzi inizia la sua indagine dalle ll. 37 e 38 della prima<br />

lastra, concentrandosi, in particolare sul totum mihi<br />

tradidisti, che sta a significare che Turia affidò l’intero suo<br />

patrimonio allo sposo, azione che non avrebbe potuto<br />

porre in essere se avesse avuto un tutore diverso dal<br />

marito. Il termine tutela si trova nelle linee<br />

immediatamente successive, con le quali il dedicante ci<br />

racconta che i coniugi si divisero i compiti: Lui tutelò le<br />

560 SOLAZZI S., Interdizione e cura del prodigo nella legge delle<br />

XII Tavole, in Studi in onore di Pietro Bonfante, pp. 54 ss.<br />

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