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pater familias

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icchezze della moglie e lei custodì i di lui beni. Solazzi si<br />

chiede se lo sposo Turiae abbia usato la parola tutelam<br />

intenzionalmente; certo, il laudator non si è espresso con<br />

linguaggio giuridico, ma questo indizio, se unito al<br />

precedente, fa ben credere ad un ruolo simile a quello di un<br />

tutore muliebre in capo all’autore dell’epigrafe. Ancora, il<br />

Solazzi sottolinea che la laudata nella sua difesa non si<br />

limitò ad affermare la validità del testamento, ma contestò<br />

energicamente anche la pretesa avversaria alla tutela<br />

legittima. L’autore pensa che la lode di aver difeso la<br />

caussa communis riguardi non solo l’eredità, ma anche la<br />

tutela testamentaria intesa come interesse comune ai due<br />

sposi. Da ultimo Solazzi si sofferma su quanto riferito dal<br />

laudator alle righe 16 e 17: Il marito loda la moglie per<br />

aver resistito alle pressioni esercitate su di lei e si<br />

“rimprovera velatamente” di non essere stato presente<br />

mentre Turia aveva bisogno del suo sostegno: Solazzi si<br />

concentra proprio su “afui” e crede che il significato che il<br />

dedicante ha voluto dare alle sue parole sia “ non c’ero,<br />

anche se come tutore avrei dovuto assisterti”.<br />

Come soprascritto, l’insigne romanista, dopo averli<br />

esplicati con chiarezza, rinuncia con prudenza agli indizi<br />

da lui messi in luce, perché la laudatio non accenna<br />

esplicitamente alla tutela testamentaria.<br />

La testimonianza dell’epigrafe, in effetti, è equivoca e non<br />

può costituire prova certa per nessuna delle tesi dottrinali<br />

sopraesposte, diversamente da quanto crede De Visscher.<br />

Chi scrive fatica a credere che l’erede testamentaria fosse<br />

libera, per effetto di tale qualità, dalla tutela e nemmeno le<br />

appare chiaro se il romanista di Gand succitato, in tal caso,<br />

abbia voluto escludere con l’istituto tutelare legittimo<br />

anche la possibile datio tutoris testamentaria. Contra si<br />

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