pater familias

testamento, si sarebbe aperta la successione legittima, di
cui la filia avrebbe, comunque, beneficiato. Secondo tale
autore il plebiscito non fu altro che un solenne
ammonimento, rivolto ai cittadini della prima classe del
censo, che invitava ad astenersi dall’istituire eredi le donne
senza prevedere sanzioni. Tuttavia bisogna considerare
che, se ad impugnare il testamento fossero stati i sui
heredes esclusi, la filia avrebbe ottenuto la sua quota ma
l’estranea avrebbe perso tutto; quindi non si può escludere
che la lex fosse perfecta 462 . Tuttavia il primo capo della lex
Voconia avrebbe dispiegato a pieno i suoi effetti solo
quando il testatore avesse voluto istituire erede la uxor sine
manu o se avesse voluto diseredare i figli in favore delle
figlie. In effetti, oltre agli escamotages sopraprospettati,
contribuiva a togliere valore al divieto voconiano anche la
piena capacità successoria ab intestato delle suae heredes.
Se ne deduce che la filia, se non espressamente diseredata,
avrebbe potuto impugnare il testamento e, per effetto della
praeteritio, essere ammessa dal pretore alla bonorum
possessio contra tabulas, concorrendo con gli eredi
testamentari ed ottenendo, così, la metà del patrimonio, se
gli heredes erano estranei, o, comunque, la sua quota di
legittima, nel caso in cui il testamento fosse stato a favore
dei fratelli 463 . Inoltre il padre che aveva un'unica figlia
avrebbe potuto aggirare il divieto voconiano limitandosi a
non fare testamento, ciò nonostante è risaputo che morire
intestati ripugnava i membri dei ceti elevati 464 .
462
Cfr. KASER M., Über Verbotsgesetze und verbotswidrige
Geschäfte im römischen Recht, Wien 1977, 50 ss.
463
BALESTRI FUMAGALLI F., Riflessioni sulla “Lex Voconia”,
cit., 61 e nt. 70, nt.6 p.68.
464
VIGNERON R., L’antifeministe loi Voconia, cit., 52.
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