pater familias

2. La sostituzione del tutore incapace d’agire o assente.
La lex Atilia, come si è visto, si applicava soltanto alla
donna che non avesse un tutore, ma non considerava i vari
casi in cui il tutor, pur essendoci, era impossibilitato a
prestare la sua auctoritas.
Con l’emanazione della lex Iulia de maritandis ordinibus,
come si legge nelle Istituzioni gaiane e nell’Epitome
Ulpiani, si intervenne in favore della donna che volesse
costituire la dote ma avesse un tutore incapace d’agire.
Il primo caso è quello del tutore impubere. Gaio, infatti,
ricorda che il figlio del patrono, anche se pupillo, poteva
essere tutore della liberta, ma non per questo sarebbe stato
in grado di prestare l’auctoritas agli atti muliebri, poiché
neppure lui era libero di agire senza l’autorizzazione del
proprio tutore:
Gai. 1,179: Sane patroni filius, etiamsi inpubes sit,
libertae efficietur tutor, quamquam in nulla re auctor
fieri potest, cum ipsi nihil permissum sit sine tutoris
auctoritate agere.
Su richiesta della donna al pretore urbano il tutor pupillo
era sostituito appunto dotis constituendae gratia,:
Gai. 1,178: Nam et lege Iulia de maritandis ordinibus
ei, quae in legitima tutela pupilli sit, permittitur dotis
constituendae gratia a praetore urbano tutorem petere.
Le istituzioni gaiane sono più concise, poiché si limitano a
riportare il dettato della norma in esame; l’Epitome
Ulpiani, invece, oltre a ricordare le tre forme costitutive
285