pater familias

mutuo passivo sine tutore auctore. Tuttavia Giuliano, in un
passo conservato nel Digesto, non sembra avere dubbi
sull’obbligo di restituzione in capo alla donna che aveva
ricevuto un pagamento per conto altrui, quando non fosse
intervenuta la ratifica del dominus negotii:
D.16,1,15 (Iulianus, libro quinquagensimo primo
digestorum): Si mulieri solvero id quod tibi debebam et
ab ea ratam rem te habiturum stipulatus fuero et forte
te ratum non habente agere ex stipulatu instituero,
exceptio senatus consulti, quod de intercessionibus
feminarum factum est, non proderit mulieri: non enim
videri potest alienam obligationem recusare, cum
maneam debito obligatus, et ipsa de lucro agat ac
potius reddere cogatur quod non debitum acceperat,
quam pro alio solvere.
Giomaro 192 , dopo aver osservato che in questo caso non si
fa riferimento alla presenza di un tutore e che, più che
altro, si contravviene al divieto di pro alio solvere, spiega
l’efficacia della constitutio indebiti contro la donna con il
fatto che l’indebito non entra in proprietà del ricevente,
perciò con la sua restituzione la donna non alienava ciò
che era suo. Inoltre l’autrice, giustamente, pensa che Gaio
Inst. 3,91 si sia distanziato dall’opinione di chi pensava
che la donna e il pupillo non fossero obbligati alla
restituzione dell’indebito ricevuto sine tutoris auctoritate,
spiegando che il mutuo è un contratto mentre (sed) il
pagamento dell’indebito è un’obbligazione che non si
fonda su un contractus, perciò deve avere effetti diversi,
192 GIOMARO A., Unde quidam putant (Gai.3,91): non solo
critica alla bipartizione, non solo traccia dell’evoluzione
concettuale di contractus, 298 ss., 302, 319 ss.
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