pater familias

prudentes l’introduzione della categoria dei consanguinei,
estranea alle XII Tavole 474 :
Paul., Sent.,4,8,3 (= Coll. 16,3,3): Intestatorum
hereditas Lege duodecim Tabularum primum suis
heredibus, deinde agnatis et aliquando quoque
gentilibus deferebatur. Sane consanguinei, quos lex
non apprehenderat, interpretatione prudentium
primum inter agnatos locum acceperunt.
L’interpretazione fortemente restrittiva del dettato
decemvirale, che ha penalizzato le eredi è stata
un’“infelice escogitazione” contestuale all’isolamento fra
gli agnati della sottoclasse dei consanguinei.
Lambertini, pur condividendo i rilievi sopraesposti,
esprime ancora qualche perplessità sulla posteriorità
dell’intervento dei prudentes rispetto all’emanazione della
lex Voconia e pensa, richiamando Savigny, che Paolo
abbia scritto, in Sent. 4. 8.20, voconiana ratione, perché
influenzato dal sentire comune, che vedeva la lex Voconia
“come la legge limitatrice dei diritti successori per
antonomasia”. Vigneron 475 , non ritenendo necessario
datare l’esclusione ab intestato in esame ai fini di capire i
motivi che spinsero all’emanazione della lex Voconia, si
limita a sottolineare che l’esclusione dalla successione ab
intestato delle donne non consanguinee nacque “dans le
474 LAMBERTINI R., Giustiniano e l’antica esclusione
dall’“hereditas legitima” delle agnate oltre il grado dei
consanguinei, in BIDR 100(2003), 471 e 475 ss.. Contra si
esprime MONACO L. (Hereditas, cit., 54), la quale ritiene che i
prudentes, nell’aggiungere la categoria dei consanguinei, abbiano
così ammesso ex novo la donna nella successione ab intestato.
475 VIGNERON R., L’antifeministe loi Voconia, cit., 148.
215