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SCARICA IL DOC. ALLEGATO : indice_penale_1_2006.pdf

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388STUDI E RASSEGNEmercati e dalla new-economy e net-economy( 32 ), hanno generato un aumentodel grado di rischiosità. Di qui l’esigenza di un sistema di supervisioneche svolga un’azione efficace in quanto la maggiore autonomiariconosciuta alle istituzioni creditizie amplia le esigenze conoscitive dell’organodi vigilanza che deve poter disporre in modo tempestivo di informazionie dati, analitici ed attendibili, per il corretto svolgimentodelle sue funzioni. L’attività di controllo, che viene condotta in via amministrativaed ispettiva, si concentra sui principali aspetti tecnici dellagestione degli intermediari finanziari e trova nel bilancio la base di riferimentodell’attività di vigilanza.In questa prospettiva si collocano gli interventi della Banca d’Italianella messa a punto dei flussi informativi. Nel definire la struttura dei datida richiedere alle aziende di credito, la stessa Banca ha tenuto presenti lefinalità di politica monetaria, quelle di controllo prudenziale nonché quelledi autogoverno delle imprese. La fase successiva alla raccolta trasforma idati in informazioni disponibili per il pubblico, per i mercati, per lebanche.Nella sua attività di produttore di statistiche creditizie e finanziarieverso l’esterno, la Banca d’Italia, considerando i diversi obiettivi degli utilizzatorifinali, mette a disposizione di chi è chiamato ad assumere decisioniun articolato sistema informativo, che può contribuire a ridurre imargini d’incertezza nell’assunzione delle decisioni. Le informazioni e idati raccolti per l’esercizio dell’attività di vigilanza, una volta controllati,rielaborati e trasformati in un articolato sistema statistico costituisconoil c.d. ‘‘flusso di ritorno’’, consentendo agli operatori economici, e non,di disporre di informazioni obiettivizzate provenienti da un organo indipendentee con un riscontro effettuato sul mercato. Forse questo mostraal meglio l’importanza e l’utilità pragmatica della circolazione dell’informazionenel settore.( 32 ) Il concetto di ‘‘mercato globale’’ come possibilità di operare su tutti i mercati indistintamente,con sempre minori vincoli, e la ‘‘globalizzazione economica’’ intesa come ilfenomeno per cui vi sono operatori che agiscono in paesi diversi e che servono mercati mondialisenza che sia necessario un loro radicamento nazionale prevalente, assumono una valenzadiversa con l’evoluzione in atto del concetto stesso di mercato. Lo sviluppo della modernatelematica porta sempre più a dematerializzare il concetto di mercato e a sostituirlo con ilconcetto di informazione; il mercato non è più solo il luogo fisico di incontro della domandae dell’offerta di beni, il mercato è ora la rete network, la rete delle informazioni concernentiogni genere di attività, non solo economica, e presenta un aspetto che supera la concezioneterritoriale. In argomento: Capriglione, Information technology e attività finanziaria, inNuova Giur. Civ. Comm., 2001, II, 375 ss.; D’Alfonso, La globalizzazione dell’economiaed i suoi effetti, inRiv. G. di F., 1997, 1131 ss.; Di Nuzzo, New economy e mercato globale,in Riv. G. di F., 2000, 1961 ss.

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