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SCARICA IL DOC. ALLEGATO : indice_penale_1_2006.pdf

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GIURISPRUDENZA COMMENTATA447lente riteneva che la colpa del medico nella terapia emotrasfusionale potesse essere ditipo generico, cioè dovuta a negligenza, imprudenza, imperizia, sebbene con l’introduzionedi linee codificate di condotta si sia andata modificando la metodologia di approccioai problemi della responsabilità professionale in questo campo, oppure che sipotesse parlare di colpa specifica per inosservanza di quelle leggi e regolamenti che prevedonoe richiedono sistemi di monitoraggio, metodi di conservazione, protocolli ufficialie linee guida cui il medico deve attenersi.Si parla, pertanto, di una colpa prevalentemente specifica del medico trasfusionista,legata cioè alla inosservanza delle norme, mentre il medico trasfusore sarebbeper lo più responsabile del controllo delle indicazioni alla trasfusione, l’acquisizionedel consenso del ricevente, l’esecuzione corretta della trasfusione e l’intervento immediatoper combattere l’incidente trasfusionale( 16 ).Imperativo per il medico, che presta la propria opera in una struttura trasfusionaleè l’osservanza delle norme che regolano in maniera tassativa le prestazioni di medicinatrasfusionale.Inoltre, in questo settore esiste e opera un organismo che non è presente in altrebranche della medicina e cioè il Comitato trasfusionale, che è una struttura vincolanteed obbligatoria per un ente ospedaliero e che, tra i diversi compiti, ha anche quello diverificare l’audit medico, per cui se il Comitato adotta o definisce linee guida, anche se sitratta di raccomandazioni prescrittive, il medico che opera in quella struttura non puòeluderle, se non con delle valide motivazioni e in casi eccezionali( 17 ).Anche l’attività medico-sportiva è assoggettata al rispetto di numerose procedurein materia di accertamento dell’idoneità alla pratica dello sport, procedure che possiedonovalore tassativo e la cui violazione costituisce colpa specifica. Un complesso diLeggi e Decreti di attuazione, completato da numerose leggi regionali, regolamenti delleFederazioni sportive, protocolli, linee guida, regolamenti, infatti, la tutela sanitaria dellapratica sportiva nel nostro Paese ed il cui rispetto ha carattere vincolante.Ancora, nell’ambito dell’attività infermieristica è previsto l’uso di strumenti operativi,quali linee guida, protocolli e raccomandazioni, con lo scopo di uniformare icomportamenti e standardizzare le procedure allo scopo di ridurre la discrezionalitàdegli operatori in situazioni complesse e ad elevato grado di criticità.La legge 42/99 sottolinea l’importanza di individuare i processi e definire i profilidi cura in base a linee guida predefinite, cioè di raccomandazioni fondate sull’evidenzascientifica, che formano la base per prendere decisioni nel lavoro quotidiano, in gradodi rendere quanto più corretti, appropriati e sicuri gli interventi di assistenza sanitariacomplesse e ad elevato grado di criticità.Ex art. 2 di tale legge, infatti, il campo di attività e di intervento degli ‘‘operatorisocio-sanitari’’ è determinato dai contenuti dei Decreti Ministeriali, dagli OrdinamentiDidattici o dalle altre Codificazioni professionali condivise ed accettate dalla profes-bilità medico-legali nella programmazione e gestione dell’attività trasfusionale (Considerazionisulla Legge 4 maggio 1990, n. 107)’’, Jura Medica 1990, 1/3: 55-68.( 16 ) E. Venturini, G. Boccardelli, ‘‘Riflessioni medico-legali in tema di epatite posttrasfusionale’’ sul sito www.Eurom.it.( 17 ) Istituto Superiore di Sanità: Convegno Nazionale ‘‘Buon uso del sangue’’, Roma25-26 febbraio 2003, Rapporto ISTISAN 04/10, Atti a cura di A. Gianpaolo, A. Barca, L.Catalano, H. J. Hassan.

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