12.07.2015 Views

SCARICA IL DOC. ALLEGATO : indice_penale_1_2006.pdf

SCARICA IL DOC. ALLEGATO : indice_penale_1_2006.pdf

SCARICA IL DOC. ALLEGATO : indice_penale_1_2006.pdf

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

472INVIATO SPECIALEdel rapporto tra declaratoria di inammissibilità anche per manifesta infondatezzadel ricorso e declaratoria di prescrizione: pur trattandosi purtropposoltanto di un orientamento giurisprudenziale (anche se ormai consolidato),il medesimo meriterebbe di essere incoraggiato e cristallizzatonormativamente. Inoltre, è apparso opportuno rimeditare i meccanismiche incidono sui termini di sospensione e/o interruzione della prescrizione.Sempre sul tema, il prof. Renzo Orlandi ha quindi affermato che vasdrammatizzato l’asserito uso pretestuoso (in funzione dilatoria) delle impugnazioniper guadagnare la prescrizione: infatti, dall’esame delle statistichefornite dal ministero dal 1996 al 2004 non vi è dubbio che si assistaad una crescita spaventosa delle prescrizioni (nel 1996 erano 66.500 circa;nel 2004 erano quasi 222.000). Tuttavia, analizzando in quali fasi del procedimento<strong>penale</strong> vengono dichiarate le prescrizioni, è singolare notarecome, nel 1996, il 70% avveniva nella fase preliminare, il 22% nel giudiziodi primo grado, l’8% nel secondo grado (la Corte di cassazione non vienepresa in considerazione perché, in sostanza, la relativa percentuale è inferioreall’1%); nel 2000, si nota, invece, un picco elevato delle dichiarazionidi prescrizione in appello; nel 2004, infine, si assiste ad una tendenza al ribasso:infatti, l’85% viene dichiarata nella fase preliminare (indagini preliminarie udienza preliminare), l’11% nel primo grado di giudizio e solo il4% in appello.Si è sottolineato, altresì, che l’appello non è solo una scelta d’opportunitàpolitica ma anche una scelta imposta dalle convenzioni internazionali:ecco perché bisognerebbe riflettere su eventuali proposte di eliminazionedell’appello. Peraltro, al fine di risolvere il vero punto problematico delgiudizio in appello, che consiste nel dare attuazione pure in tale fase al‘‘giusto processo’’, la soluzione preferibile, se il problema è quello di risolverela questione del pericolo di una condanna emanata per la prima voltain secondo grado, consiste nel riformare l’art. 603 c.p.p. ampliando l’istruttoriadibattimentale in appello, magari consentendo all’imputato di impugnarecon l’appello incidentale pure le sentenze che sarebbero inappellabili,superando così quell’orientamento della cassazione che non riconoscea chi non è appellante in via principale la possibilità di appellare incidentalmente.Il prof. Alfonso Stile ha poi rilevato che il problema della ragionevolezzadella durata dei processi è di carattere relativo e non assoluto: infattipuò dipendere, ad esempio, dalla struttura del nostro processo (ovvero laragionevole durata è diversa se parliamo di giudizio ordinario o di rito abbreviato)o dalla natura della fattispecie concreta (i casi più complessi richiedono– di norma – un accertamento più lungo).È risultato altresì ovvio che sulla durata ragionevole del processo potesseincidere il problema del doppio grado di merito, tuttavia la necessitàdell’appello è stata dimostrata dai suoi risultati: infatti, dall’analisi di statistichesufficientemente precise emergerebbe che, in grado di appello, nel

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!