“La Sapienza” - TECA ELIS

L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.
delle posizioni sono proprietà che, infatti, normalmente sono presenti anche nelle
medie imprese, pur se non necessariamente e comunque, se presenti, con minore
vigore, così come la necessità e la volontà di investire in tecnologie innovative per
garantirsi la sopravvivenza sul mercato o per acquisirne fette sempre maggiori.
Dal punto di vista quantitativo, le media imprese italiane ammontano a circa 21.000,
con un numero di dipendenti pari a circa 2 milioni.
La piccola impresa, invece, è contraddistinta dai seguenti elementi:
- elevata numerosità;
- limitato numero di dipendenti;
- dinamismo tecnologico meno vigoroso;
- rilevanza della persona dell’imprenditore e delle sue scelte personali;
- difficoltà nello sfruttare le economie di scala.
Le piccole imprese, insieme alle medie, costituiscono la spina dorsale dell’apparato
produttivo italiano, che non presenta alcun tipo di concentrazione nella grande
impresa, bensì un’elevata polverizzazione delle iniziative imprenditoriali. Le
piccole imprese italiane risultano essere più di 4 milioni ed hanno un numero totale
di occupati pari a circa 11 milioni 48 , con un numero medio di addetti per impresa
pari a 2,60. Il limitato numero di dipendenti in seno alla piccola impresa rende più
gravosa la sostituibilità della forza lavoro in situazioni di difficoltà contingente (si
pensi, ad esempio, al dipendente che si ammala). Si tratta di una situazione che
influenza anche i piani di formazione del personale, poiché l’assenza anche per un
solo giorno di un solo dipendente può complicare l’attività gestoria imprenditoriale.
Il dinamismo tecnologico della piccola impresa risulta essere inferiore rispetto alla
grande e media impresa a causa dell’importanza ricoperta dall’imprenditore in seno
all’azienda. Mentre nella grande e nella media impresa, infatti, è l’aspetto
organizzativo e qualitativo dei prodotti ad emergere, a prescindere dall’assetto
proprietario e di governo, nella piccola impresa, invece, risulta essere fondamentale
l’apporto soggettivo dell’imprenditore e delle sue scelte personali. Ciò si traduce
molto spesso in minori investimenti in tecnologia da parte dell’azienda di piccole
dimensioni, che non può sfruttare le economie di scala e che non ha la stessa
possibilità di accesso al credito della media e grande impresa per finanziare i propri
48 ISTAT: VIII Censimento dell’industria e dei servizi, 2001.
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