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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia. progressivamente maggiore per l’erogazione non solo di servizi, come era accaduto inizialmente, ma anche di contenuti, come invece sta accadendo sempre più spesso di recente. Si è trattato, tuttavia, nella quasi totalità dei casi, di una semplice messa in rete di documenti testuali, che davano sì l’opportunità allo studente di fruirne comodamente da casa, ma senza dare alcun valore aggiunto allo stesso circa la modalità di apprendimento, ponendo in essere quello che viene comunemente chiamato e-reading, cosa ben diversa dall’e-Learning. La vera svolta in tema di sviluppo di soluzioni formative di tipo universitario basate sull’interattività e la collaborazione tra discenti mediante nuove tecnologie ha due date precise: l’entrata in vigore della legge finanziaria 2003 ed il varo del decreto Moratti-Stanca del 17/04/2003. Attraverso tali provvedimenti legislativi, infatti, è stata dapprima prevista e poi effettivamente concretizzata l’istituzione dei corsi universitari a distanza basati sulle nuove tecnologie della comunicazione, anche se non sono state stanziate risorse finanziarie atte a promuovere la diffusione delle università telematiche. Il decreto Moratti-Stanca, in particolare, ha dettato i requisiti necessari ed imprescindibili ai quali le università telematiche devono ispirarsi per essere riconosciute come tali. C’è tuttavia da dire che i nuovi atenei “telematici” già istituiti o che verranno designati tali saranno prevalentemente, se non esclusivamente, di natura privata, visto che le Università pubbliche tradizionali sono già degli atenei riconosciuti a tutti gli effetti dalla legge e non necessitano di una sorta di “targhetta” di identificazione che le qualifichi come “università telematiche”. L’istituzione delle università telematiche, pertanto, si configura come un atto normativo che interessa e riguarda prevalentemente i privati, essendo i soggetti pubblici non molto interessati a farsi riconoscere una qualità che già posseggono, ossia il fatto di essere già degli atenei. Nel Maggio 2004 il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti ha firmato il decreto con il quale ha istituito la seconda Università telematica non statale il cui nome è “Tel.m.a.”, accreditata per i corsi di laurea triennali e di laurea specialistica in “Economia e Management dell’audiovisivo” e “Produzione e distribuzione audiovisiva”. La “Tel.m.a.” si aggiunge alla prima Università telematica, la “G. Marconi”. L’e-Learning e le principali applicazioni 37
L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia. Attualmente le università che offrono soluzioni e-Learning “a regime” risultano essere ancora poco numerose, mentre molto ampio è il numero di atenei che hanno posto o stanno ponendo in essere una vasta nebulosa di sperimentazioni. Le Università pubbliche, a tal proposito, hanno già avuto l’opportunità di sostenere i propri programmi didattici con le nuove tecnologie, grazie al progetto “CampusOne”, di durata triennale (2001-2004), rivolto in modo specifico ai nuovi corsi di laurea istituiti con la “Riforma Zecchino”. L’attuale diffusione dei progetti di e-Learning negli atenei italiani è quindi il risultato di un adeguamento al nuovo scenario, in cui la minaccia degli operatori privati inizia a manifestarsi. Alcune Università, tuttavia, stanno considerando l’e-Learning una nuova opportunità per migliorare i propri percorsi didattici e non un passo obbligato per adeguarsi a qualcosa sui quali si è scettici. La Facoltà di Economia dell’Università <strong>“La</strong> <strong>Sapienza”</strong> di Roma, ad esempio, sta realizzando un progetto e-Learning per l’erogazione di contenuti formativi mediante le nuove tecnologie, anche se al momento si limita semplicemente ad indicare attraverso il suo portale www.eco.uniroma.it una lista di link dai quali potere accedere a documenti e file prevalentemente di natura testuale realizzati dai docenti appartenenti alla facoltà che sostengono corsi in aula in modalità tradizionale. L’Università di Padova, invece, ha un progetto di sviluppo sull’e-Learning che ha lo scopo di rendere facoltativa la frequenza on-line ed obbligatoria la frequenza in modalità blended di alcuni corsi. In virtù di quanto detto, gli esperti del settore, ritengono che la formazione universitaria erogata mediante e-Learning passerà dal 12% del 2002 al 23% nel 2006 sul totale dei corsi erogati in tutte le modalità 24 . Dal punto di vista della formazione post-universitaria, invece, la situazione è più complessa, data la maggiore concorrenza sviluppatasi e già affermatasi dal lato dell’offerta proveniente dal segmento dei privati. Sono numerosissimi, infatti, i master istituiti da organizzazioni private, anche in modalità e-Learning. Accanto alla fioritura dei master pubblici di I e II livello è andata sviluppandosi anche un’offerta parallela, più o meno valida e credibile, di master privati, molti dei quali erogati in modalità e-Learning. 24 ANEE 2003: “eLearning: Stato dell’arte e prospettive di sviluppo”. L’e-Learning e le principali applicazioni 38
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