13.07.2015 Views

31 marzo 2012

31 marzo 2012

31 marzo 2012

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LA POLITICA DI CONCORRENZA NELL’ECONOMIA ITALIANA. PROFILI GENERALI E LINEE DI INTERVENTOIn un contesto di depressione economica, una risposta pubblica allarichiesta di sostegno delle imprese, che consenta merger che garantisconoprofitti di monopolio, o che permetta la formazione di accordi restrittivi fraimprese finalizzati alla sopravvivenza delle imprese inefficienti, non costituisceaffatto una soluzione della crisi che vorrebbe essere superata, ma ne determinainvece un aggravamento endogeno, ostacolando le possibilità di crescita dellaproduttività nel medio-lungo periodo.Peraltro, l’abbandono delle normali regole di concorrenza produceulteriori e rilevanti costi, derivanti dalla conseguente perdita dell’efficacia difattori quali la deterrenza e la compliance nell’indirizzare in modo virtuoso icomportamenti imprenditoriali di investimento. L’esistenza stessa di regolepredefinite, stabili e coerenti, quali quelle delineate da un’interpretazionecostante del diritto antitrust, è elemento di garanzia per la prevedibilità deiritorni derivanti dalle scelte di investimento, laddove l’incertezza su tali regoledistorce invece i corretti incentivi di queste ultime, riducendo le capacitàinnovative dell’industria e la conseguente possibilità per i consumatori dibeneficiare dei vantaggi che queste comportano.Esiste in conclusione una relazione causale comprovabile fra un’efficienteapplicazione della normativa antitrust e la crescita della produttivitàeconomica, anche semplicemente in virtù dell’efficacia deterrente della primasui comportamenti imprenditoriali illeciti 9 .Se si guarda al contesto comunitario, la Commissione Europea ha ineffetti dimostrato, sin dall’insorgenza della crisi, di considerare la politicaantitrust come uno strumento di intervento da applicare - sia pure con ilnecessario pragmatismo - senza mai abbandonare il necessario rigore.11Nella prima fase di crisi prevalentemente finanziaria, la consapevolezzadella specificità del settore del credito, derivante dal suo ruolo di motoredell’intera economia, e quindi del grande rischio sistemico potenzialmentegenerabile da una crisi di liquidità, ha correttamente ispirato il favor versoalcune forme di più flessibile applicazione, nel settore bancario, delle normesugli aiuti di Stato.Tale approccio, declinato in ogni caso con modalità tali da minimizzareeffetti distorsivi della concorrenza - assicurando, una volta ripristinatesicondizioni di normalità, una rapida uscita dello Stato dal capitale delle banche- non sembra tuttavia aver condizionato le modalità di applicazione delle regoleantitrust a imprese operanti in settori diversi da quello bancario.Al contrario, la Commissione Europea ha attuato negli ultimi anni unapolitica di concorrenza vigorosa; in primo luogo nei confronti dei cartelli, da9Cfr., fra gli altri, J.B. Baker, (2003) “The Case for Antitrust Enforcement”, Journal of Economic Perspectives;Buccirossi, Ciari, Duso, Spagnolo e Vitale (<strong>2012</strong>) “Competition Policy and productivity growth: an empiricalassessment”, Review of Economics and Statistics, in corso di pubblicazione.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!