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31 marzo 2012

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ATTIVITÀ DI TUTELA E PROMOZIONE DELLA CONCORRENZAuna dimensione verticale nella condotta. Il maggior fattore di complicazioneper i casi di condotte escludenti è che anche i concorrenti, oltre ai consumatori,sono direttamente danneggiati. Per quanto riguarda i metodi empirici utilizzatinella stima dei danni non appare possibile stabilire delle routine automaticheda utilizzare per tutti casi. Tutti i metodi sembrano presentare un trade-off traaccuratezza e praticabilità che va tenuto presente nella scelta della metodologiaappropriata. In particolare perché l’analisi quantitativa, soprattutto seeconometrica, possa risultare efficace, occorre una chiara definizione delleprocedure, dei principi giuridici e della possibilità di ottenere informazioni inmerito ai dati e alle metodologie utilizzate.Nella tavola rotonda su come promuovere il rispetto delle norme sullaconcorrenza una prima parte della discussione è stata dedicata alle sanzioni eal loro effetto deterrente. Negli ultimi venti anni i tribunali e le autorità hannoimposto sanzioni e, in alcuni Paesi, pene detentive con una severità in forteaumento. La discussione ha evidenziato la difficoltà di stima dell’effettodeterrente e molte delegazioni hanno individuato e valutato numerosi fattoriche, oltre alle sanzioni, influenzano il rispetto delle norme concorrenziali, comela promozione della concorrenza, i programmi di clemenza e la creazione diuna cultura della concorrenza.Nella tavola rotonda sulla valutazione dell’impatto delle decisioni relativealle concentrazioni, la discussione ha evidenziato come un’efficace azione daparte di un’autorità di concorrenza debba prevedere la revisione delle decisioniadottate in passato, in particolare in caso di decisioni difficili o controverse. Perfar ciò, le autorità potrebbero ricorrere a metodi quantitativi per cercare dicalcolare gli effetti di una fusione, o a strumenti qualitativi, basandosiprincipalmente su ricerche. La cosa più importante è che un’autorità diconcorrenza scelga un metodo ragionevole alla luce delle decisioni esistenti,nonché tenendo in considerazione la propria esperienza e le proprie risorse, eche lo studio sia adeguatamente condotto.Nel corso della riunione di ottobre 2011, il Comitato Concorrenza haorganizzato un’audizione sul tema dell’economia digitale. Il Comitato haadottato un formato di discussione diverso da quello consueto (tavola rotondacon contributi scritti delle delegazioni) in considerazione della relativa novitàdel tema e del limitato numero di decisioni in materia che ancora non consentedi individuare tendenze precise. La discussione si è pertanto svolta in forma diaudizione introdotta dalle presentazioni di quattro esperti seguite dalledomande sollevate dalle delegazioni. L’audizione ha evidenziato il fatto chenumerose autorità di concorrenza si sono trovate di recente ad affrontarequestioni irrisolte sull’applicazione del diritto della concorrenza all’economiadigitale, quali la tempistica degli interventi, la definizione dei mercati rilevantie il rischio che interventi repressivi da parte delle autorità di concorrenzainterferiscano con gli incentivi all’innovazione delle imprese. Le autorità diconcorrenza vanno acquisendo un ruolo sempre più rilevante nel sistemadell’economia digitale, ma per poter svolgere in modo appropriato la lorofunzione è necessario che alcuni strumenti tradizionali della loro attività -quali la definizione del mercato rilevante o l’identificazione di condotte271

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