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31 marzo 2012

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LA POLITICA DI CONCORRENZA NELL’ECONOMIA ITALIANA. PROFILI GENERALI E LINEE DI INTERVENTOEI e/o DMT predisporranno e manterranno per tutto il periodo di vigenzadelle misure correttive un sistema di archiviazione che assicuri la tracciabilitàdelle richieste di accesso ricevute da operatori televisivi e dell’esito delle stesse,corredato da relativi giustificativi. Tale documentazione dovrà essere conservataper due anni a partire dalla data di formalizzazione della richiesta di accesso.Quanto infine alla governance, nel consiglio di amministrazione dellanuova entità non dovranno essere nominati consiglieri che siano legati allesocietà che controllano DMT o a quelle sottoposte a comune controllo, ovveroagli amministratori delle suddette società, da rapporti di lavoro autonomo osubordinato, o da altri rapporti di natura patrimoniale o professionale, tali dacomprometterne l’indipendenza.Nel settore bancario, infine, l’Autorità ha concluso il procedimento perinottemperanza avviato nel maggio 2009 nei confronti di Intesa San Paolo (ISP)al fine di accertare l’eventuale inottemperanza alla delibera dell’Autorità del 20dicembre 2006 n. 16249, con la quale era stata autorizzata l’operazione diconcentrazione consistente nella fusione per incorporazione di Sanpaolo IMI inBanca Intesa, subordinatamente alla piena ed effettiva esecuzione di alcunemisure. Nel novero di tali misure, specifico rilievo era stato attribuito alla cessioneda parte di ISP di numerosi sportelli a Crédit Agricole, garantendo la necessariaindipendenza tra quest’ultima e la nuova banca. Nell’ambito del procedimento,l’Autorità ha esaminato le misure presentate da ISP e CA, ritenendole idonee aeliminare i legami esistenti tra le due banche e, dunque, a garantire che CA possaessere considerato, ai fini antitrust, un operatore terzo, indipendente da ISP.57Nello stesso periodo, l’Autorità ha autorizzato con condizioni laconcentrazione tra Intesa San Paolo e Banca del Monte di Parma. L’operazione- comportando l’acquisizione da parte di ISP di uno dei principali e storicioperatori nelle aree geografiche rilevanti e in un contesto caratterizzato dallapresenza di un operatore, Crédit Agricole, non qualificabile ancora comeconcorrente effettivo a pieno titolo di ISP - avrebbe determinato la creazione diuna posizione dominante collettiva in capo a Intesa Sanpaolo e Crédit Agricolein una serie di mercati, quali quello della raccolta, degli impieghi alle famiglieconsumatrici, degli impieghi alle famiglie produttrici, della distribuzione diservizi di risparmio gestito e di prodotti assicurativi nelle province di Parma ePiacenza. Tale conclusione è stata raggiunta in ragione dei legami strutturali epersonali tra Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole, della posizione di mercato deidue gruppi, della assenza di concorrenti dotati di altrettanto potere di mercato,nonché della possibilità di reazione su altri mercati.L’Autorità ha ritenuto che gli effetti restrittivi dell’operazione potesseroessere superati dalla piena attuazione di misure che avessero assicurato laterzietà di Crédit Agricole rispetto a ISP. A tal fine, ha considerato proprio leiniziative assunte da Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole nell’ambito delrichiamato procedimento di inottemperanza, al fine di garantire la necessariaindipendenza tra i due operatori. L’operazione è stata, quindi, autorizzatasubordinatamente al pieno rispetto delle suddette misure.

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