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31 marzo 2012

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94seguite) e che tale circostanza non ha comunque impedito, a oggi, lapubblicazione del relativo dato, a seguito della necessaria fase di espansionedello stesso. Inoltre, è stato rilevato che anche l’Autorità per le Garanzie nelleComunicazioni nella delibera n. 55/07/CSP, in caso di stime riferite a “piccoleaudience”, non scoraggia la pubblicazione del dato, ma la prevede conla raccomandazione ad Auditel di fornire “una informazione adeguatasull’‘errore campionario’ e sulla numerosità del campione sulla base delquale sono state elaborate le stime”.L’Autorità ha quindi ritenuto che le condotte di Auditel consistenti nellamancata pubblicazione sia dei dati giornalieri di ascolto dei canali perpiattaforma che dei dati relativi alla voce ‘ALTRE DIGITALI TERRESTRI’ -pubblicazione necessaria per un pieno apprezzamento delle potenzialità dellediverse piattaforme di trasmissione televisiva - non fossero sorrette da oggettivegiustificazioni e sostanziassero due distinti abusi.L’Autorità ha ritenuto che la decisione, assunta da Auditel nell’ottobre2010, di pubblicare con cadenza giornaliera i dati di ascolto suddivisi perpiattaforma delle emittenti che ne facciano esplicita richiesta ha posto fine allaprima condotta abusiva, mentre la seconda condotta ha avuto termine nelgennaio 2010, quando è venuta meno l’opposizione da parte di Auditelall’introduzione di tale innovazione nella pubblicazione dei dati di ascolto.In linea generale, l’Autorità ha valutato che i comportamenti adottatida Auditel, non consentendo di cogliere appieno l’impatto delle profondetrasformazioni che stanno interessando il settore televisivo sulle performancerelative delle diverse piattaforme, fossero stati idonei a limitare fortemente siale possibilità di crescita delle emittenti televisive che intendevano porre inessere strategie di erosione degli ascolti delle emittenti generaliste, sia lepossibilità di diversificare le scelte di programmazione in funzione dei diversicomportamenti televisivi degli spettatori. Allo stesso tempo, le condottecontestate hanno avuto l’effetto di proteggere i canali delle principali emittentigeneraliste, edite dai principali azionisti della società Auditel, tradizionalmenteveicolate attraverso la piattaforma analogica e in fase di passaggio al digitaleterrestre, dagli effetti negativi che sarebbero loro derivati dalla diffusione diinformazioni sui dati di audience dei canali, che si stavano significativamenteriducendo a causa dei cambiamenti in corso.Per quanto concerne la terza condotta abusiva di Auditel, consistentenell’aver erroneamente attribuito i dati di ascolto rilevati nel panel, nella fasedi espansione degli stessi, anche alla popolazione non dotata di apparecchitelevisivi, l’Autorità ha accertato che nel gennaio 2008 è stata portataall’attenzione di Auditel l’opportunità di correggere tale errore e che dopo uniniziale infruttuoso tentativo di risoluzione, la questione non è più stataaffrontata da Auditel fino a dicembre 2010. Pertanto, pur nella pienaconsapevolezza della sovrastima degli ascolti televisivi derivante dall’adozionedi tale metodologia, Auditel ha ingiustificatamente ritenuto di non provvederealla trattazione delle modifiche che sarebbero state necessarie per rendere larilevazione più corretta da un punto di vista statistico.

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