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31 marzo 2012

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LA POLITICA DI CONCORRENZA NELL’ECONOMIA ITALIANA. PROFILI GENERALI E LINEE DI INTERVENTOcompetitività del Paese - quindi senza disconoscere le peculiarità checonnotano tali attività né assimilando impropriamente le libere professioni alleattività commerciali- l’Autorità ha sempre ritenuto che i principi concorrenzialipossano essere applicati, anche in tale settore, in modo compatibile con leesigenze di tutela dei rilevanti interessi pubblici ad esso sottesi e che unamaggiore ispirazione del quadro regolamentare ai suddetti principi possaarrecare benefici stimoli al settore e, di riflesso, all’intera collettività.In tale ottica, significativi passi in avanti sono stati certamente compiutidal legislatore in accoglimento di misure da tempo proposte dall’Autorità. Sifa riferimento, in particolare, alle novità introdotte dall’art. 3 d.l. n. 138/2011,convertito in legge dalla legge n. 148/2011, dall’art. 10 della legge n. 183/2011e dall’art. 33 del d.l. n. 201/2011.Non può, pertanto, che esprimersi apprezzamento con riguardo i) allaprevista riforma degli ordini professionali in senso pro-competitivo; ii) allasoppressione del riferimento alle tariffe, fatte talune limitate eccezioni; iii) allariduzione della durata del tirocinio; iv) alla fissazione esplicita del terminemassimo entro cui decadranno le norme degli ordinamenti professionali incontrasto con le nuove disposizioni; v) alla esplicita ammissione dellapossibilità di ricorrere alla forma societaria secondo i modelli regolati dal titoloV e VI del libro V del codice civile.Tale disegno liberalizzatore è stato completato con le previsioni introdottedal d.l. n. 1/<strong>2012</strong>. Al riguardo, deve evidenziarsi in particolare la pienaliberalizzazione delle tariffe delle professioni regolamentate nel sistemaordinistico di cui all’art. 9 del citato decreto 42 ; di particolare rilievo proconcorrenzialel’aumento, sebbene in misura ancora limitata, della piantaorganica dei notai, nonché dell’estensione dell’ambito territoriale di operativitàdegli stessi di cui all’art. 12.39Permangono alcune criticità regolatorie da superare perchè all’origine dirilevanti inefficienze che impattano negativamente sulla competitività dell’interosistema. La prevista emanazione di un d.P.R. per la riforma degli ordinamentiprofessionali (ex art. 3, comma, 5, del d.l. n. 138/2011) costituisce la più correttasede per rimuovere le incrostazioni regolatorie che residuano nel settore:l’Autorità ritiene che in esso possa trovare spazio l’introduzione di misure datempo auspicate con particolare riferimento: i) alla separazione delle attività digestione degli albi da quelle di verifica disciplinare; ii) alla revisione delle riservedi attività e dei regimi di incompatibilità; iii) alla pubblicità dei professionisti.Le nuove regole nell’offerta dei servizi del credito e assicurativiIn Italia, come spesso sottolineato dall’Autorità, la maggior parte deiprincipali gruppi bancari esibisce nei propri organi di governo un numero42L’ipotizzabile abbassamento delle tariffe per tali servizi che deriverà dall’applicazione della norma renderàil sistema economico più competitivo, considerato che il corrispettivo per l’acquisto di servizi professionalicostituisce una delle principali voci di costo delle imprese, quantificabile in circa il 10% del valore dellaproduzione nel settore terziario e in circa il 5% in quello manifatturiero.

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